SPLENDIDI PAESAGGI VENTOSI
Regione storica del Monte Acuto. Qui sughero e granito hanno rappresentato per anni la fonte economica di maggior rilievo: il territorio è ricco di boschi di leccio e principalmente querce da sughero. Ultimamente, si è aggiunta la produzione energetica eolica. La vegetazione arbustiva più comune è costituita dal cisto (su mudeju), corbezzolo (su lidone), l'erica (s'iscopa), il biancospino (su kalarighe), la fillirea (s'aliderru), la ginestra (spinora, sa tiria, o senza spine, sa mattigusa), il lentisco (sa chessa) e la lavanda (s'arkimissa). Altissima densità di Foreste Demaniali e cantieri forestali, tra cui: Bolostiu, Sos Littos-Sas Tumbas, Terranova, Sorilis, Coiluna, Sa Conchedda - Loelle. Ma anche i vicini territori di Padru-Sotza (s'Ozzastreddu), Monte Olia, Crastazza-Tepilora, Usinavà - Su Lidone, Pitrisconi...
Da Sos Littos, a sud-est, al confine col comune di Bitti, si scorgono le montagne e le vallate della Barbagia. Dal 2017, i comuni ricadenti nell’area del Parco naturale regionale di Tepilora, Sant'Anna e Rio Posada, hanno ottenuto il riconoscimento Unesco come Riserva di Biosfera, certificando al mondo che il paesaggio di quest'area è unico dal punto di vista ambientale, della biodiversità e della ricchezza storica e culturale.
Su questi (ventosi) cieli sta tornando a volare l'aquila del Bonelli (s'abilastru) grazie ad un progetto di reintroduzione supportato fortemente da Forestas.
La rete dei sentieri
Una rete di sentieri escursionistici, ancora non completamente risistemati ma in corso di accatastamento nella R.E.S., è curata da Forestas con fondi della Programmazione Europea e con il supporto del Club Alpino Italiano, attraverso diramazioni e connessioni alla dorsale escursionistica di media-lunga percorrenza chiamata "Sentiero Italia" che attraversa da nord a sud (da S.Teresa Gallura a Castiadas) il lato orientale della Sardegna.
Il vento: un connotato del territorio?
Sull'altipiano di Buddusò, nel territorio di Alà dei Sardi e i suoi monti, la risposta sembra un "si" forte e chiaro come il vento di oggi, ripreso in un breve ma esemplificativo video girato stamattina: il territorio di Alà è molto esteso (quasi 200 km²) e confina con Berchidda, Monti e Berchiddeddu, Padru e Bitti e Buddusò. I limiti amministrativi sono segnati da torrenti: in particolare dal rio S'Elene e dal rio S'Aragòne. Ovunque, specie nelle alture, il vento domina in ogni stagione, diventando un tutt'uno con la percezione del paesaggio, ormai connnotato anche dalle pale eoliche.
Caratterizzano la regione le (ventose) creste dei Monti di Alà, parte terminale di uno sviluppo montuoso parallelo al corso del Tirso, parte dal Montiferru, continua nel Marghine e Goceano e taglia la Sardegna settentrionale da sud-ovest a nord-est per quasi 100 km, culminando con la punta di S'ena longa (1 077 m slm) dalla cui vetta si possono scorgere perfino i rilievi della Corsica, in giornate di cielo terso.
Il territorio si presenta puro e incontaminato; al confine con Buddusò e Bitti si trova il lago artificiale di Sa Coilùna; a nord invece, ad esempio in località S'aldu Pinzòne, sono presenti traccie (ricostruite) delle antiche capanne dei pastori, sos cubones o pinnettas, e un corso d'acqua con con le sue rilassanti cascatelle sembra voler gareggiare con i suoni del vento.
Al confine con Berchidda, Pali-bàsciu e Su fossu malu, altre cascate, spettacolari per la maggiore altezza. Da punta Giommaria Cocco, ancora leggermente oltre quota 1000 metri s.l.m., si può scorgere il porto di Olbia.
Qui regna il vento: che scolpisce le rocce, plasma le forme degli alberi e degli arbusti: una componente indissolubile del paesaggio.
(Testi a cura dell'Ufficio Comunicazione Istituzionale; foto in primo piano e video concessi da: M.Cara)