Sa Conchedda - Loelle (Sez. Loelle)
Realizzato negli anni ’80 dalla ditta SARFOR, Loelle è un cantiere di rimboschimento a conifere e latifoglie. Da segnalare, all’interno del perimetro, un Dolmen denominato Orunita.
Il cantiere di Loelle ha una configurazione allungata e irregolare, confina a Nord con proprietà del Comune di Alà dei Sardi Sud costituenti la Foresta Demaniale di Coiluna, ad Est con la Foresta Demaniale Crastazza e Tepilora dell’Agenzia di Nuoro e con terreni privati in agro del Comune di Bitti, e ad Ovest con terreni di proprietà del Comune di Buddusò
Inquadramento geografico:
Provincia: Olbia-Tempio
Comune: Buddusò
Superficie: 1066 ha
Aspetti climatici:
I dati riguardanti la pluviometria sono stati rilevati dall’osservatorio di Alà dei Sardi.
La distribuzione delle piogge è prevalentemente concentrata nel periodo autunnale e invernale e in minor quantità nel periodo primo primaverile e sono caratterizzate da notevole irregolarità nella quantità e nella intensità, spesso con forti concentrazioni nel tempo, con conseguente forte deflusso. Tuttavia l’erosione dovuta al ruscellamento è limitata nelle aree dove è presente una fitta copertura vegetale, che ne attutisce gli effetti.
La quantità di precipitazioni annue calcolate mediamente sulla base degli ultimi 50 anni è di circa 1079 mm, superiore alla media annua calcolata per l’intera Sardegna, che è valutata in 755 mm.
Le precipitazioni medie stagionali sono: inverno mm. 415; primavera mm. 276; estate mm. 54; autunno mm. 334.
L’esame dei dati indica un aumento della temperatura costante da gennaio fino ad agosto e poi una diminuzione graduale fino a dicembre.
La temperatura media annua dell’area si aggira intorno ai 13° c.
Questi valori integrati dai valori pluviometrici relativi alla precipitazione annua (1079 mm.) ed estiva (54 mm.) inquadrano la stazione in esame nella zona del Lauretum – sottozona fredda della classificazione del Pavari
L’esame del climatogramma di Wolth e Leith mette in evidenza un periodo di siccità di 72 80 gg. circa; durante tale periodo il terreno deve far fronte con le proprie riserve idriche alla mancanza o quasi di precipitazioni, provocando un forte rallentamento dell’attività vegetativa con un conseguente minore produzione di biomassa dell’ecosistema.
Un altro importante fattore climatico, che esercita la propria influenza sull’area in oggetto è il vento; esso agisce elevando i valori dell’evapotraspirazione e come agente dell’erosione.
Una rappresentazione grafica dei valori anemometrici è data dalla carta dei poligoni dei venti (Pinna 1954), che consente di evidenziare la loro frequenza direzionale, la quale è legata alle aree cicloniche del Mediterraneo, alla presenza di rilievi ed alla posizione delle stazioni.
Da questa ricaviamo che i venti dominanti sono principalmente i venti provenienti da ponente (W e WSW), prevalenti su quelli di levante (E).
Il cantiere è ricco di nodi da cui si dipartono una moltitudine di sorgenti che originano a Sud il fiume Tirso e alimentano a Nord le acque tributarie del Posada.
Aspetti geopedologici:
Tutto il territorio è di natura granitica, con una morfologia di alta collina, caratterizzata da forme arrotondante proprie del batolite granitico della Gallura, da versanti con forti pendenze e da una elevata rocciosità affiorante .
Il principale accesso al compendio è dalla Strada Statale n° 389 del Correboi al Km. 45.500, da cui si dipartiva la vecchia strada comunale per Mamone, ora sostituita nel primo tratto da una comoda strada in terra battuta che porta in località Orunita, limite del compendio boschivo,da qui si dipartono una serie di piste forestali che servono tutto il comprensorio.
Il maggiore rilievo è rappresentato da Punta Pianedda, alto m. 985 s.l.m., dal quale parte una vasta pianura situata ad una quota media di 700 m. s.l.m..
La superficie ha comunque un andamento vario, con terreni in piano od in medio e/o forte pendenza con zona fortemente erose lungo le rive di corsi d’acqua.
Altri accessi complementari esistono verso Bitti attraverso la viabilità della foresta demaniale di Crastazza e Tepilora; verso Alà dei Sardi e Buddusò, che collegano alla viabilità interna dei compendi boschivi a questo confinanti, ricadenti in agro dei suddetti comuni.
L’area è interessata dal batolite granitico della Gallura e dal relativo corteo filoniano appartenenti al ciclo magmatico Ercinico, caratterizzato da graniti grigio rosati biotitici, localmente passanti a granodioritici, in genere a grana eterogenea con prevalenza di elementi grossolani.
Aspetti vegetazionali:
Nel recente passato le aree pianeggianti o leggermente declivi, prive di soprassuolo boschivo con pendenza inferiore al 25% sono state interessate dai lavori di rimboschimento previa preparazione del terreno con scasso andante, a gradoni e buche o solo buche scavate meccanicamente.
Su tali aree che ammontano a circa la metà dell’intero cantiere sono stati impiantanti conifere e latifoglie.
Tali piantagioni sono in buono stato di salute e già abbisognano dei primi interventi a carattere forestale.
Una parte del territorio è ricoperto da un soprassuolo boschivo costituito da sughereta disetanea che fino a vent’anni fa si trovava in fase di avanzata degradazione per via dei frequenti incendi e pascolo incontrollato; a ciò si è posto freno con interventi di ricostituzione boschiva che: attraverso l’eliminazione delle piante senza avvenire e la rivivicazione delle ceppaie, la potatura di formazione per incrementare la produttività delle piante e migliorare le caratteristiche merceologiche delle piante da sughero, la decortica delle piante affrancate per consentire la ripresa produttiva, il rinfoltimento dove necessario, hanno consentito di invertire il processo degenerativo.
Il territorio è di particolare interesse faunistico per la presenza dell’aquila reale.
Tra le altre specie si segnala una buona densità di cinghiali, che trovano in questo territorio un habitat ottimale, sono abbondanti le volpi ed è inoltre presente la pernice, il colombaccio, la poiana, il gheppio, il picchio rosso maggiore e la ghiandaia.
Come si raggiunge:
Lungo la Strada Statale n° 389 del Correboi, al Km. 45.500, nel punto dove iniziava la vecchia strada comunale per Mamone, ora sostituita nel primo tratto da una comoda strada asfaltata, parte la strada che conduce al limite del compendio boschivo, in località Orunita.
Al cantiere si accede anche attraverso la confinante foresta demaniale di Crastazza e Tepilora (Bitti) e attraverso i compendi boschivi confinanti al cantiere situati nei comuni di Alà dei Sardi e Buddusò.