Aquila del Bonelli

Aquila di Bonelli (per gentile concessione di Iosto Doneddu)

L'AQUILA DEL BONELLI tornerà a VOLARE in SARDEGNA

S'Abilastru, come viene diffusamente chiamata in sardo, era una splendida specie ormai scomparsa dal nostro territorio (estinta): è stata reintrodotta a partire dal 2018 con un progetto LIFE,  da Forestas in collaborazione l'ISPRA e la ONG spagnola Grefa, in Sardegna grazie alla collaborazione logistica del personale Forestas, nel Parco Naturale Regionale di Tepilora.

A partire dal 2024, un nuovo progetto finanziato dalla UE attraverso il fondo LIFE permetterà di consolidare la presenza di questo splendide rapace, preziosissimo per la biodiversità: sono previste attività fino al 2030, agendo sulle leve del ripopolamento con nuovi esemplari, da reintrodurre in nuove aree geografiche, la sistemazione delle linee elettriche che potrebbero causare morti per elettrocuzione, il coinvolgimento delle associazioni venatorie per limitare l'uso del piombo (velenoso anche per i rapaci) e la diffusione di conigli selvatici per supportare l'alimentazione dell'aquila fasciata.   

Origine zoogeografica:
Paleartico-paleotropicale.
Areale di distribuzione:
La specie in Sardegna dovrebbe essere stanziale.
Identificazione:
Sessi simili. Lunga 65-70 cm, con apertura alare di 150-160 cm, e peso medio di 2 kg. Le parti superiori sono bruno scuro, in contrasto con quelle inferiori più chiare, con una macchia bianca sul dorso. Testa piccola ma sporgente. Le ali ampie appaiono squadrate da margini quasi parallelo, con un leggero assottigliamento all’estremità. Coda lunga, grigia e con una banda nera terminale. Becco grigio-bluastro con punte nere e cera gialla. Tarsi calzati. Zampe gialle. Iride giallo brillante. Volo attivo caratterizzato da battute non profonde ma frequenti e potenti. In volteggio le ali sono piatte e la coda chiusa o parzialmente spiegata.
Habitat:
Frequenta ambienti rocciosi e aperti, a quote non molto elevate, nelle valli fluviali, boschi a macchia mediterranea, pascoli, zone paludose. Si nutre di piccoli mammiferi e di uccelli, talvolta lucertole e serpenti. Caccia gli uccelli in volo con estrema destrezza.
Riproduzione:
Nidifica su pareti rocciose. La deposizione delle uova (1-3) avviene tra febbraio e marzo.
Status di conservazione:
Specie minacciata a livello regionale e nazionale; vulnerabile a livello europeo. In Sardegna le osservazioni certe sono da alcuni anni sempre più rare tanto da mettere in discussione la sua riproduzione nell’isola. Potrebbero essere presenti ancora pochissimi individui (4-5).
Grado di protezione:
Convenzione di Berna, All. III; DIR. CEE 409/79, All. I; L.R.23/98.
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