La notizia del grifone sardo volato in Corsica pochi giorni fa non è la prima del suo genere: eventi simili sono stati registrati, negli anni scorsi, anche per le Aquile di Bonelli…
La dispersione giovanile dei rapaci, un meccanismo naturale
Nei giovani avvoltoi in età pre-riproduttiva, un marcato erratismo porta ad esplorare il territorio, talvolta molto lontano dalla colonia e dagli adulti che, in questa delicata fase biologica, insegnano a riconoscere la presenza di carcasse, così come i “segni” che indicano la presenza di cibo.
Capita così che “lontano da casa” alcuni esemplari si debilitino e non riescano a ritrovare la via del rientro. Gran parte dei grifoni salvati in Spagna hanno questo pregresso e, una volta recuperati, vengono utilizzati nei programmi di ripopolamento e riproduzione in diverse aree d’Europa e del Mediterraneo (anche in Sardegna).
Dal punto di vista biologico la dispersione ha una grande importanza per tante specie di rapaci, in quanto assicura il continuo “rimescolamento genetico” degli animali, limitando così la “consanguineità” tra gli individui.
Permette inoltre l’espansione e l’adattamento della distribuzione geografica delle popolazioni.
I giovani rapaci di molte specie tendono a disperdersi sul territorio fino alla maturità riproduttiva, raggiunta la quale diventano stanziali.
Enormi distanze: alcuni esempi
IL GRIFONE CANIGA: quasi 500 km
La mobilità dei giovani grifoni è sorprendente: gli immaturi possono spostarsi per diverse centinaia di km dal sito di nascita (o di rilascio) e continuare per alcuni anni le loro esplorazioni spingendosi in regioni bio-geografiche molto lontane dall’origine. Attualmente - grazie alla tecnologia GPS-GSM - possono essere seguiti e monitorati in tempo reale.
Nei grifoni l’età adulta generalmente arriva al 6°- 7° anno, quando formano coppie fisse che rimangono tali per tutta la vita (oltre i trent’anni salvo incidenti) occupando un territorio che diventerà un sito di riproduzione stabile.
Emblematico è il recente viaggio in Corsica del grifone Caniga, dotato di anello identificativo con codice individuale e trasmettitore GPS-GSM: una femmina di cinque anni proveniente dalla Spagna (centro di recupero Amus di Villafranca de Los Barros-Badajoz) e liberata dalla voliera di ambientamento di Forestas presso Villanova Monteleone nel 2019.
Il 31 marzo volava sui cieli di Bosa. Il 1 aprile si è spostata su Villanova Monteleone, ma poi la sua innata voglia di esplorare l’ha spinta verso nord. La mattina del 3 aprile scorso, sorvolati i monti di Calangianus e Tempio verso le ore 10 ha deciso di puntare ancora a nord, oltrepassando le Bocche e sorvolando il porto di Bonifacio già prima di mezzogiorno.
Caniga ha quindi proseguito la sua esplorazione tra gli alti rilievi della Corsica centrale, fino ad arrivare nel settore settentrionale della penisola di Cap Corse il 6 aprile. Oggi il volo esplorativo di Caniga prosegue, sotto l’attento monitoraggio dei tecnici del Progetto LIFE Safe for Vultures e in collaborazione con il Parco Naturale Regionale della Corsica, opportunamente contattato e costantemente aggiornato sugli spostamenti del giovane Grifone.
Ma nel corso di questi anni di monitoraggio, Caniga non è l’unico rapace, dotato di trasmettitore, ad aver oltrepassato le Bocche di Bonifacio...
LE AQUILE TEPILORA, POSADA e ARROYTO: migliaia di chilometri di spostamenti
Sempre grazie alla tecnologia GPS-GSM i tecnici ISPRA che seguono le Aquile di Bonelli liberate in Sardegna nel corso del progetto AQUILA a-LIFE, hanno rilevato lo spostamento in Corsica di tre giovani soggetti:
- Posada, una giovane femmina nata nel centro francese di riproduzione in cattività della LPO (Ligue pour la Protection des Oiseaux) gestito da Christian Pacteau e liberata il giorno 20 agosto 2018 dalla voliera di hacking realizzata dal personale FoReSTAS di Crastazza-Bitti (nel Parco Regionale di Tepilora) è arrivata in Corsica nel maggio 2019. Posada è purtroppo deceduta in Corsica nel 2020. L’esame della carcassa ritrovata ha permesso di determinare la causa di morte: predazione da parte di un’Aquila reale (un fenomeno non raro)
- Tepilora altra femmina proveniente dal medesimo centro francese, liberata sempre nel 2018 a Crastazza, ha fatto una breve visita in Corsica nel maggio del 2019 per poi tornare in Sardegna ed essere qui uccisa da una fucilata, durante una giornata di caccia, nel Sulcis in territorio di Giba
- Arroyto ugualmente femmina e sempre proveniente dal Centro gestito da C. Pacteau, liberata dalla voliera di Bitti nel Parco di Tepilora nel 2020, il 9 aprile 2021 ha fatto la “grande traversata delle Bocche” e non è più tornata dall’isola sorella. Oggi Arroyto - sempre seguita con GPS-GSM - è un'adulta di tre anni (età in cui questi rapaci diventano territoriali) ed è quasi certo che abbia scelto di restare “cittadina corsa”. I tecnici ISPRA e del Parco Naturale Regionale Corso seguono Arroyto costantemente, nella speranza che prima o poi, un maschio decida di raggiungerla (magari dalla Francia continentale) per formare la prima coppia di Aquila del Bonelli nell’Isola dove, peraltro, la riproduzione di questa specie non è mai stata storicamente documentata.
Curioso rilevare che proprio tutte le giovani Aquile di Bonelli arrivate in Corsica dalla Sardegna siano femmine di provenienza francese, considerando anche il fatto che, a parte qualche esemplare proveniente dalla Sicilia, la maggior parte delle aquile rilasciate in Sardegna arrivino dal centro spagnolo della ONG GREFA!
Altri scenari di auspicabile erratismo
Considerata la vicinanza tra le due Isole, la nostra speranza è che, oltre al passaggio verso nord di individui di Grifone e di Aquila fasciata, qualche giovane Gipeto, proveniente dai rilasci per il ripopolamento della piccola popolazione corsa, decida di spostarsi a sud per esplorare anche la Sardegna e qui, magari, stabilirsi...per riformare la popolazione sarda di quest’altro splendido avvoltoio.