Un'area ricca di suggestioni paesaggistiche e di beni naturali (flora e fauna) inserita in una rete di viabilità forestale che favorisce l'escursionismo: per raggiungere le frazioni di Padru (OT) e Torpè (NU) oltre che la foresta demaniale di Monte Nieddu.
Popolamenti naturali (formazioni a macchia mediterranea da bassa a media con corbezzolo, cisto, ginepro rosso, olivastro, fillirea) convivono qui con impianti artificiali di leccio, sughera e pino marittimo.
Anche a Pedra Bianca come a Monte Nieddu si è osservata di recente la colonizzazione di esemplari di muflone provenienti dalla vicina Usinavà.
La componente faunistica vanta anche la presenza avifauna di pregio: pernice sarda ed aquila reale, poiana, sparviero, barbagianni, civetta ed assiolo; tra i mammiferi (oltre a volpi e cinghiali) annoveriamo il muflone, la martora, la donnola e (si registrano segni di presenza occasionale) il daino - proveniente dalla vicina foresta demaniale di Sos Littos.
Nel corso di un censimento effettuato nel giugno 2012 sono stati censiti 26 mufloni e pare che questa specie frequenti anche l'area demaniale di Monte Nieddu.
Tra gli anfibi si vanta la presenza di alcuni endemismi sardi.
Cenni storici
I lavori a Sa Pedra Bianca iniziarono nel 1972 in località canale di Torriga su una superficie inizialmente di 178 ha.
I rimboschimenti di leccio, sughera e pino marittimo venivano eseguiti mediante la lavorazione manuale del terreno a buche e successiva messa a dimora delle piante, in parte prodotte dai vivai di Tempio.
Nel 1984 iniziò una fase di ampliamento attraverso l’acquisizione dei terreni posti in località punta sa Turrita, nodo Murrai e punta Turrigas che vennero poi rimboschite mediante lavorazione del terreno a gradoni e buche con l’uso di mezzi kamo con successiva messa a dimora di leccio e pino marittimo in uguale percentuale.
Intorno al 1988 ,con l’acquisizione dei terreni posti in località monte Sempio e Bonacossu, il cantiere raggiunse gli attuali 1170 ettari di estensione fino a confinare con le foreste demaniali di Torpè (Usinavà) in provincia di Nuoro: questi terreni maggiormente degradati vennero rimboschiti utilizzando una maggiore percentuale di pino marittimo.
Superficie: circa 1170 ha in occupazione temporanea e sottoposti a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D.L. 3267/1923
Telefoni: 3204331160 – 3204331171
Strutture e viabilità
Dai fabbricati di servizio si diramano una serie di piste forestali che percorrono l’intera area toccando varie stazioni di interesse locali: aree di sosta con fonti, un laghetto artificiale, diversi punti panoramici. Una rete di sentieri permette di raggiungere le frazioni di Padru (OT) e Torpè (NU) abitate ancora da poche centinaia di persone, attraversando un bel bosco adulto ed un'area caratterizzata dalla presenza di rocce granitiche dalle forme particolari, modellate nel corso dei secoli dagli agenti atmosferici. Dalla principale pista forestale interna si arriva alla foresta demaniale di Monte Nieddu.