Corbezzolo

Corbrezzoli: foglie verdi, fiori bianchi, frutti rossi (foto C.Mascia)

È un arbusto sempreverde, molto ramificato, con foglie sclerofilliche (cioè dure, coriacee, sempreverdi) tipico della macchia mediterranea. Spesso, in condizioni climatiche favorevoli, assume portamento arboreo raggiungendo anche 10 metri di altezza.
La corteccia ha una colorazione bruno-rossastra e si stacca in sottili scaglie. La disposizione dei rami è sparsa sul fusto. La colorazione nei giovani rami è ocraceo-rossastra.

Le foglie persistenti e coriacee, semplici alterne, con il margine dentato, brevemente picciolate, sono lunghe 7-12 cm, color verde scuro e lucide nella parte superiore e verde chiaro inferiormente, a volte riunite in verticilli. Sulle nervature è presente una colorazione rossastra.

Si tratta di una pianta con fiori ermafroditi, riuniti in infiorescenze terminali a pannocchia con asse pendulo. I fiori in numero di 15-30, sono bianchi e campanulati, formati da un piccolo calice, larghi 5-10 millimetri.
Il frutto è rappresentato da una bacca globosa e carnosa, di colore rosso con superficie granulosa; matura nell'anno successivo, alla fine dell'estate ed in autunno/inverno. Il frutto è edule e saporito: tuttavia - come suggerito anche dal nome latino (unum edo: ne mangio uno solo) - è prudente un consumo in quantità moderate in quanto il corbezzolo contiene una sostanza azotata (alcaloide, leggermente tossico per l'organismo, in grandi quantità) che in alcune persone particolarmente sensibili può causare inconvenienti (di solito non gravi).

Extra:

Una pianta, tanti simboli: Virgilio nell'Eneide racconta di eroi morti in battaglia - le cui spoglie venivano adagiate su rami di corbezzolo in segno di rispetto.  La pianta di corbezzolo venne considerata anche simbolo dell'Italia ottocentesca, durante il Risorgimento: Giovanni Pascoli gli dedicò un'ode (ode Al corbezzolo) vedendo nei colori di un alberello di corbezzolo cresciuto sul Palatinouna prefigurazione della bandiera italiana:  il rosso dei frutti, il bianco dei fiori, il verde delle foglie coesistono in questa splendida pianta sempreverde.
In alcune campagne di comunicazione, la "bellezza vegetale" di questa pianta che contemporaneamente fiorisce e fruttifica, è stata associata anche alla lotta contro le violenze sulla donna.

Corologia:
Pianta originaria dell’Europa meridionale e del bacino del Mediterraneo, il suo areale si estende sulle coste atlantiche fino all’Irlanda.
Fenologia:
Fiorisce in autunno-inverno (settembre-dicembre) e fruttifica da agosto a novembre dell’anno successivo, si presenta quindi contemporaneamente con i fiori ed i frutti.
Habitat:
Il corbezzolo è spontaneo quasi lungo tutta la fascia costiera della penisola, e nelle isole maggiori e minori in consociazione con altre specie caratteristiche della macchia mediterranea, in particolare al Leccio. È una pianta che ben si adatta a molti tipi di substrato, con preferenza per i suoli sciolti e sub-acidi. Generalmente lo ritroviamo ad un’ altitudine compresa tra 0-500 metri s.l.m, talvolta può spingersi fino ai 1200 metri. Mal sopporta le gelate intense e prolungate. È una pianta con una spiccata capacità di reazione agli incendi, in grado di emettere vigorosi polloni che le consentono di reagire velocemente.
Forma biologica:
Micro e mesofanerofita.
Curiosità:
Del corbezzolo si utilizzano le foglie, le radici e i frutti. La fronda recisa con i frutti immaturi viene utilizzata per decorazioni ornamentali. Il legno è adatto per la lavorazione al tornio e per essere levigato. In Sardegna è particolarmente conosciuto per la produzione del tipico miele amaro dalle proprietà antisettiche e utilizzato spesso nella cura delle affezioni bronchiali. Inoltre, la sua trasformazione consente l’ottenimento di buonissime marmellate.
Allegati: 
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Scheda
Nome latino:
Arbutus unedo L.
Nome sardo:
Lidone, lioni, alidoni
Flora:
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