PARTITO AD OTTOBRE, ECCO I PARTNER
Con il mese di ottobre hanno preso avvio le attività previste nel nuovo Progetto Life Abilas (codice internazionale: LIFE23-NAT-IT) finanziato dall’Unione Europea, che impegnerà l’Agenzia Forestas, insieme ad ISPRA (capofila), Assessorato della Difesa dell’Ambiente Regione Sardegna, E-Distribuzione S.p.A. e la ONG spagnola GREFA, per i prossimi 6 anni (fine prevista nel 2030), durante i quali proseguiranno i rilasci di giovani esemplari di Aquila di Bonelli (Aquila fasciata) ed altre attività sempre legate al ritorno e alla conservazione di questa specie in Sardegna.
IL PROGRAMMA SINO AL 2030, NATURALE PROSECUZIONE DEGLI INTEVENTI AVVIATI NEL 2018
Si tratta di un progetto studiato quale naturale prosecuzione del precedente (Aquila A-Life) e consolidamento delle attività di reintroduzione di questa specie, dopo la conclusione (dicembre 2022) della precedente cooperazione internazionale che aveva impegnato, tra il 2018 e il 2022, diversi soggetti ed enti pubblici di Spagna (coordinatore GREFA - Grupo para la Rehabilitación de la Fauna Autóctona y su Hábitat-ES), Francia ed Italia (ISPRA) coinvolgendo anche Forestas con la liberazione in Sardegna di 32 giovani aquile provenienti da centri di allevamento e da nidi naturali di Spagna e Sicilia (aree dove questo grande rapace ancora sopravvive).
Nel 2023 altri rilasci sono proseguiti grazie al supporto di Rewilding Europe e nel 2024 ulteriori quattro esemplari sono stati rilasciati nell’ambito delle attività previste per l’After Life.
PRIMO BILANCIO DI QUESTI ANNI
Gli sforzi compiuti in questi anni lasciano in eredità due coppie territoriali di giovani aquile, una delle quali quest’anno ha fatto il primo tentativo di nidificazione, dopo l’estinzione della specie nell’Isola.
Grazie all’uso della tecnologia GPS e all’analisi degli spostamenti degli esemplari liberati, l’eredità del precedente progetto comprende anche un patrimonio di conoscenze dei fattori che hanno determinato l’estinzione di quest'aquila, ed una maggiore consapevolezza riguardo quali aspetti sia necessario affrontare e risolvere, in maniera più incisiva, per garantirne la conservazione a lungo termine.
I RISCHI PER LA SPECIE: SONO TUTTI DI ORIGINE "UMANA"
Proprio per ridurre i principali rischi, con il nuovo Progetto Life Abilas, sono previste azioni di adeguamento di vasconi antincendio, per evitare l’annegamento di animali, non solo di aquile, e la messa in sicurezza di linee elettriche nelle aree più importanti per la specie.
Quello dell’elettrocuzione si è rivelato per questa specie un serio fattore di minaccia e non si esclude che la capillare elettrificazione dell’isola abbia rappresentato una concausa importante dell’estinzione di questa specie e della rarefazione di altre specie di rapaci in Sardegna.
Altro importante tema, che si prevede di affrontare in maniera incisiva nel corso dei prossimi sei anni, è ampliare la disponibilità di risorse trofiche (ovvero ciò che riguarda la facilità di nutrizione di questi rapaci) in particolare attraverso il rafforzamento della presenza di nuclei di coniglio selvatico in diverse aree dell’Isola: il coniglio selvatico potrebbe rappresentare infatti un’importante risorsa alimentare per l’Aquila di Bonelli in Sardegna, dove attualmente lo spettro alimentare è costituito prevalentemente da uccelli di medie e grandi dimensioni.
SINERGIE CON I TANTI PROGETTI PER LA FAUNA SELVATICA, E IL PATRIMONIO DI CONOSCENZE MATURATO DA FORESTAS
Riprendendo la sperimentazione già in corso in Sardegna, grazie al progetto SAFE for VULTURES relativa alla conservazione del Grifone, anche questo prevede il coinvolgimento delle Associazioni venatorie per la sperimentazione di munizionamento atossico (privo di piombo) concentrando stavolta l’attenzione sulla piccola selvaggina.
Per tutti i rapaci, il piombo delle munizioni da caccia costituisce una grave minaccia, poiché il piombo ingerito attraverso prede contaminate determina intossicazioni e patologie che spesso portano alla morte (saturnismo da piombo: qui un approfondimento su SardegnaForeste).
L’informazione, la trasmissione di conoscenza e la sensibilizzazione riguardo l’importanza di queste specie e, più in generale, la conservazione della biodiversità dei nostri ambienti, sono tra gli argomenti che verranno sviluppati nel corso dei prossimi anni grazie al coinvolgimento del personale dell’Agenzia Forestas impegnato nelle attività espositive e di educazione ambientale.
I prossimi anni rappresenteranno quindi la fase decisiva per la riuscita della reintroduzione di questa specie, che, come tutte le specie selvatiche, è patrimonio della Stato e quindi della collettività.
Alla collettività quindi spetta il compito di vigilare su questa specie, anche nell’interesse delle generazioni future.