Le lunghe antenne sono il tratto distintivo di questo splendido insetto: nodose e segmentate, superano la lunghezza del corpo (nel maschio) o la eguagliano (nelle femmine).
Fratino
Origine zoogeografica:
Subcosmopolita
Areale di distribuzione:
L’areale comprende tutte le regioni europee, fino alla Scandinavia meridionale e dell’Africa meridionale, Africa settentrionale.
Identificazione:
Piccolo e tarchiato, colorazione più chiara superiormente, zampe e becco nerastri, presenza di macchie scure ai lati superiori del petto. Complessivamente il piumaggio ha una colorazione bruno sabbiato sul dorso con una particolare striscia bianca ai lati della coda. Inferiormente chiaro con bande alari bianche. Il maschio ha il vertice rossiccio, una macchia nerastra sulla fronte ed una piccola stria bianca sopra l’occhio. La femmina ha una colorazione più pallida, macchie ai lati del petto brunastre, assenza del nero sul vertice.
Habitat:
Il Fratino vive solitario o in piccoli gruppi, lungo le spiagge sabbiose e fangose preferibilmente che abbiano conservato un buon grado di naturalità. È possibile ritrovarlo anche in ambienti come saline, lagune, isolotti ect.
Riproduzione:
Nidifica tra la sabbia mista a detriti, sulle spiagge fangose, o tra la melma secca, in una semplice buca sul terreno nascosta dalla vegetazione o completamente priva di copertura.
Status di conservazione:
Specie non minacciata di estinzione.
Fattori di minaccia:
La specie ha uno status di conservazione sfavorevole in Europa. Il disturbo antropico e la continua perdita di habitat hanno notevolmente ridotto la popolazione europea ed italiana. Il turismo balneare ha determinato la distruzione di molti siti riproduttivi e riduce pesantemente il successo riproduttivo in zone dove l’ambiente è ancora idoneo. La pulizia delle spiagge dai detriti, effettuata in date tardive, è causa di fallimento di molti nidi. È stato osservato in Italia che la predazione da parte di ratti, cani e gatti vaganti, corvidi e gabbiani reali può essere la principale causa di insuccesso della riproduzione, determinando in alcune spiagge la perdita di oltre il 50% di nidi (Scheda Lorenzo Serra-Uccelli d’Italia-Quaderni di Conservazione della Natura).
Grado di protezione:
Convenzione di Berna All. III