Si tratta di un'erba perenne, pianta alta da 40 a 150 cm, che fiorisce per la prima volta a dieci anni di età.
Fiori a corolla gialla, disposti alle ascelle delle foglie, in gruppi ben distanziati:
La radice è a fittone.
Il frutto è una capsula ovale.
Salvo pochissime stazioni sui rilievi del Gennargentu, dove è ancora presente, è una pianta rara da incontrare, a causa della (eccessiva) raccolta in Sardegna per via delle radici, che hanno proprietà medicinali: oltre ad essere un’erba antichissima, è famosa per le proprietà digestive, diuretiche, tonificanti, antibiotiche delle sue radici.
Molto amato il liquore, dove è la preziosa radice che - messa in infusione - rende particolarissima l'amaro digestivo.
Etimologia:
Il suo nome, secondo alcuni, deriva da Genzio, re dell’Illiria che nel 160 a.C., scoprì la pianta (ed i numerosi effetti benefici delle radici).
L'epiteto "maggiore", con cui è comunemente denominata la specie, si riferisce alle sue dimensioni, superiori a quelle delle altre specie del genere Gentiana, mentre il termine "lutea" si riferisce al colore giallo dei fiori (per distinguerla dalle genziane blu delle alpi).
Curiosità:
Proprietà febbrifughe, toniche, vermifughe; si utilizza la radice essicata. Stimola l'appetito e aiuta la digestione. In quanto pianta medicinale veniva coltivata già durante il Medioevo.
Per il gusto amaro ma profumato e le proprietà digestive viene largamente usata in liquoreria, entrando nella composizione di diversi amari.