Arbusto o albero di 10-15 metri con tronco dritto e slanciato e chioma globosa. Rami giovani con corteccia lucida, bruno-rossastra. Gemme piccole, globose, glabre, con perule verdi bordate di bruno largamente ottuse all’apice.
Foglie sparse, alterne, caduche, semplici, lamina ovoidale o ovata, con base arrotondata o cordata, lobata con 3-5 lobi decrescenti verso l’apice in ogni lato, profondamente incisi, a margine dentato. Picciuolo di 1,5-4 cm. Infiorescenze in corimbo composto con numerosi fiori bianco-giallastri, di circa 1 cm di larghezza, dotati di 5 petali e 2 stami.
Frutto: un pomo ovoidale-ellittico, di 10-15 mm, globuloso, giallo-rossastro, bruno a maturità.
Sorbo Ciavardello
Extra:
Con la polpa dei frutti maturi si possono fare ottime maschere detergenti, tonificanti e riacidificanti per pelli precocemente invecchiate, astringenti e lenitive sulle pelli irritabili.
Il legno, robusto e bianco, era impiegato dai falegnami e tornitori per fabbricare strumenti ed arredi: a Tempio era preferito al legno di noce.
Corologia:
Specie diffusa in Europa settentrionale e centro-meridionale, Asia minore fino al Caucaso, compresi alcuni areali nord-africani. In Sardegna presente nel Gennargentu, nel Goceano e nel Marghine. Tipo corologico: Paleo-temp.
Fenologia:
Fioritura ad aprile-maggio; i frutti maturano a fine estate (settembre-ottobre).
Habitat:
Una specie sciafila e termofila che vive dal livello del mare fino agli 800 metri di altitudine.
Vegeta su terreni freschi, prediligendo substrati di tipo calcareo.
Forma biologica:
Micro o mesofanerofita
Curiosità:
Il Ciavardello è una pianta ad accrescimento molto lento e si riproduce per seme. Viene utilizzato principalmente per scopi ornamentali. Sorbus torminali era già il nome di questa specie al tempo di Plinio. Torminalis, "che guarisce i tagliati" deriva a "tormina", "dolori di ventre", "coliche" facendo allusione alle virtù astringenti dei frutti.