Piccolo albero (alto fino a 10 metri) o arbusto poco longevo. Il caratteristico ed intenso profumo delle foglie e dei frutti lo ha reso, nel tempo, anche un simbolo di "gloria" usato sin dal medio-evo per inconorare poeti e sapienti.
Chioma e portamento piramidale e denso. La corteccia è molto liscia, anche nelle piante adulte, prima verde poi grigio-scura o nerastra. Foglie sempreverdi, molto aromatiche, ellittiche, lanceolate, coriacee, di colore verde scuro e lisce nella pagina superiore più chiare nella inferiore; se stropicciate le foglie emanano un intenso profumo.
Fiori unisessuali su piante diverse, di colore giallo chiaro e profumati riuniti in piccole ombrelle ascellari, i maschili con 8-12 stami in verticilli, i femminili dello stesso colore, con ovario supero circondato da 2-4 staminoidi (stami sterili) in ombrelle di 4-5 fiori.
Il frutto è una drupa di 1-2 centimetri ovoidale che, con la maturazione assume un bel colore nerastro-lucido.
Corologia:
Specie mediterranea presente nelle zone costiere dei Balcani, Asia minore, Africa settentrionale e penisola iberica. In Italia è presente lungo la fascia costiera centro meridionale, nelle isole e, con carattere residuale, nelle zone termofile delle Alpi e dei laghi prealpini. In Sardegna è diffusa soprattutto nella parte settentrionale, nel territorio di Macomer, nel Montiferru, dove è stato istituito appositamente un SIC, e nell’Iglesiente.
Habitat:
Specie mesofila, vive in climi caldo-umidi. Il suo habitat preferito è quello dei valloni freschi ma soleggiati, predilige terreni profondi ricchi di elementi nutritivi. Sopporta bene il freddo ma non sopporta gelate prolungate. Inoltre tollera bene gli ambienti costieri e marini. Le attuali formazioni ad alloro soprattutto in Sardegna, sono relitti di una più estesa foresta a Laurus, che in seguito ai cambiamenti climatici, si è conservata in aree di rifugio. fino agli 800 metri di altitudine
Curiosità:
Gli Etruschi amavano questa pianta perché dentro ai boschi di Alloro regnava una pace profonda e odorosa. Nell'antica Grecia, l'alloro era considerato sacro ad Apollo e il più alto onore per un poeta greco consisteva nell'essere incoronato con una ghirlanda di alloro con foglie e frutti. Il legno si utilizza per fabbricare piccoli mobili e per lavori di tornio. L'alloro si riproduce per seme, polloni, talea. Viene coltivato come pianta ornamentale. È una pianta molto utilizzata per aromatizzare cibi (salse, sughi, brodi, zuppe, olive in salamoia, carni e pesci), vengono utilizzate principalmente le foglie essiccate, ma possono essere impiegati anche i frutti (essiccati in un luogo asciutto, all'ombra, e conservati in un barattolo ben chiuso), i quali sono più aromatici delle foglie e possono essere usati grattugiati. Le piante della fiorita in occasioni di processioni religiose, fra cui l'alloro, a Villacidro venivano impiegate in suffumigi, bruciandole sulle braci, contro lo spavento.
Un tempo si faceva il cosiddetto "unguento laurino" - rimedio ottenuto con olio e burro di alloro (estratto con pressione a freddo dei frutti) unito a sostanze come ginepro, trementina e altre.
Veniva usato nella cura popolare dei dolori, delle tumefazioni reumatiche e gottose e anche per la pratica veterinaria. È diuretico, sudorifero, antispastico.
Nel Medioevo la corona di "Laurus nobilis" era simbolo di trionfo nella poesia e con i suoi profumati ramoscelli si incoronavano i grandi poeti (comune è proprio la raffigurazione di Dante Alighieri con il capo cinto d'alloro) - usanza che ai nostri giorni è sopravvissuta come simbolo di "sapienza", spesso usato per cingere i neo-laureati con la corona d'alloro.