La popolazione nidificante italiana si è estinta dopo la metà del XX secolo (specie in Sardegna, dove si contavano - all’inizio del 1900 - qualche decina di coppie, insediate soprattutto in prossimità delle coste meridionali dell’isola, ma anche nell’Oristanese e in Ogliastra). Circa contemporanea è stata l’estinzione della specie in Corsica, mentre del tutto incerti anche in passato erano casi di nidificazione in Liguria, Campania e presso uno dei maggiori laghi prealpini. La popolazione migratrice e svernante, tuttora esistente pur senza che vi siano siti regolarmente occupati, origina in nord Europa: almeno tre immaturi inanellati ripresi o rivisti in Italia consentono di collegare le presenze nazionali a zone riproduttive situate lungo le coste meridionali e orientali del Baltico. Le dimensioni della popolazione svernante sono dell’ordine delle poche unità di individui.
Aquila di mare
Origine zoogeografica:
Euroasiatica
Areale di distribuzione:
Riproducentesi nell’isola approssimativamente fino alla fine degli anni ’50 primi anni ’60, questa specie non è verosimilmente mai stata abbondante, essendo la Sardegna ai margini dell’areale di distribuzione (regione Paleartica Nord-Orientale). Nel 1991 un soggetto immaturo ha stazionato per alcuni giorni presso il promontorio di Capo Caccia, durante la stagione invernale.
Identificazione:
Apertura alare 200-240 cm. E’ una grande aquila tozza e pesante. Ali molto grandi, larghe e rettangolari. La grossa testa che sporge notevolmente dal corpo rappresenta un carattere distintivo per il riconoscimento della specie. Gli adulti hanno la coda bianca, di forma cuneiforme e piuttosto corta, testa e collo bianchi o crema con becco prominente giallo pallido con cera gialla. Corpo marrone; superiormente presenta delle screziature marroncino-giallastre. Le remiganti primarie sono grigio-brune alla base e quasi nere in punta. Le secondarie scure. Le copritrici superiori ben più chiare delle remiganti. Inferiormente è marrone-grigio scuro. Il bianco crema della testa sfuma gradualmente in un bruno pallido nell’alto petto che va via via inscurendosi. Il piumaggio tende con l’età ad acquistare toni più chiari. Iride gialla. I tarsi nudi e gialli come le zampe. I giovani sono nel complesso caratterizzati da tinte più scure. Il volo è lento e pesante con battiti poco profondi e planate meno frequenti rispetto alle altre aquile.
Habitat:
Predilige ambienti con coste rocciose alte o acque interne piuttosto isolate. Durante il volo tiene le ali tese e volteggia in modo simile agli Avvoltoi. La dieta è molto varia a seconda della zona e della stagione e va dai pesci catturati sul pelo dell’acqua ai mammiferi di medie dimensioni ed uccelli. Spesso non disdegna carcasse di animali comprese quelle di grandi cetacei arenati che costituiscono l’alimento base durante il periodo invernale.
Riproduzione:
Nidifica sulle scogliere o sui pinnacoli rocciosi ed eccezionalmente a terra. La deposizione delle uova (1-4) avviene nel periodo di gennaio-aprile.
Status di conservazione:
Estinta nel territorio regionale, purtroppo, dalla seconda metà del secolo scorso.
Grado di protezione:
Convenzione di Berna, All. III; DIR. CEE 409/79, All. I; L.R.23/98.