Alla fine degli anni Settanta il condor della California (Gymnogyps californianus) gigante alato che dominava i cieli del Nord America da migliaia di anni, ha rischiato di scomparire per sempre.
La specie aveva infatti subito un drastico declino e restavano poco più di venti esemplari. L'estinzione sfiorata era imputabile soprattutto a due fattori:
- la diffusione su larga scala dell'insetticida DDT abbondantemente usato in agricoltura, che rendeva fragili le loro uova;
- l'alta presenza di piombo nell'ambiente, specie a causa dei pallini usati per la caccia, che rimanevano nelle carcasse di cui si potevano nutrire i grandi avvoltoi.
Il progetto che salvò il Condor
Fortunatamente questi animali sono stati protagonisti di un incredibile progetto di conservazione che li ha salvati dall’estinzione: è forse il progetto di salvaguardia di una specie animale più interessante (oltre che costoso) mai realizzato, e che rappresenta un riferimento per il settore, sia per i problemi affrontati per la riuscita del progetto (in particolare il grave problema dell'avvelenamento da piombo o saturnismo) sia per la capillare opera di sensibilizzazione svolta in California per dare forza al progetto (un progetto non socialmente e politicamente condiviso non ha possibilità di successo).
Un video (purtroppo disponibile solo in lingua inglese) che si allega a questa pagina, racconta in breve l'epico sviluppo di questo memorabile intervento di salvaguardia.
Nel 1987, con solo 22 condor della California ancora vivi, un drastico programma federale ha previsto di catturare tutti gli uccelli rimasti in natura e avviare un programma di allevamento in cattività al San Diego Wild animal park e allo zoo di Los Angeles.
Il programma ebbe successo e la reintroduzione in natura dei condor della California avvenne a partire dal 1992.
Negli anni recenti, capita spesso di leggere notizie di un pulcino che si è involato, ad esempio da un nido nella foresta nazionale di Los Padres. Erano circa quarant'anni che non accadeva in California centrale. Si tratta di pulcini di seconda generazione (generati da uno degli esemplari utilizzati per il programma di riproduzione in cattività) ad involarsi con successo in questa zona. Oggi la specie è ancora minacciata ed è classificata "in pericolo critico" dalla Lista Rossa del IUCN ma la popolazione è in ripresa e conta oggi quasi 500 esemplari.
Ai nostri giorni, nuovi pulcini di condor vengono liberati ed è così, pian piano, che il più grande uccello del Nord America ritorna a solcare i cieli della contea di Santa Barbara dove, nel 1977, gli esemplari in volo si contavano sul palmo di una mano.
In tutta la California è ora vietato l'uso delle munizioni al piombo per la caccia, sostituite da altre atossiche; inoltre ogni anno una parte degli animali viene ricatturata per controlli del livello di piombo nel sangue che in caso di positività, vengono gestiti avviando a emodialisi gli esemplari di avvoltoio per eliminare questi residui tossici e salvarli da morte certa.
Cosa ci insegna la bella storia del Condor
La conservazione di una specie richiede ingenti investimenti, perseveranza e obiettivi chiari e raggiungibili, progetti di ampio respiro (anche nella durata) e condivisi all’interno di una comunità, e sostenuto con determinazione.
Solo grazie a queste condizioni si è potuta salvare (scongiurandone l'estinzione cui sembrava condannata) una specie senza la quale sarebbero andati persi migliaia di anni di evoluzione naturale.
Questo vale anche per le specie che cerchiamo di difendere in Sardegna, non ultimo l'avvoltoio Grifone, per il quale si farà tesoro anche di questi insegnamenti.