Nonostante i valori di consistenza e densità siano sensibilmente migliorati, per questo ungulato, inserito negli allegati II e IV della Direttiva CEE 92/43 come specie prioritaria, non è ancora possibile affermare che non corra più il rischio di estinzione.
Le cause che hanno infatti portato alla sua rarefazione non sono state ancora completamente rimosse. Le modifiche dell'habitat (in particolare gli incendi boschivi), ed il bracconaggio, costituiscono una minaccia sempre presente. Appare quindi fondamentale portare avanti una politica di reintroduzione della specie in quelle aree, ancora idonee, dove il cervo era storicamente presente ancora all’inizio del XX secolo.
La presenza del turismo ha mostrato di non avere effetti significativi sui ritmi di attività dei cervi se non durante il periodo riproduttivo ed in inverno, quando i turisti sono rari e i cervi meno abituati al disturbo, facendo ritenere che comunque l’impatto non è solo correlato al numero di visitatori, ma anche ai cambiamenti e allo stato biologico dei cervi.
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