Simposio internazionale sul Saturnismo e rischi sanitari da piombo sulla fauna selvatica

06 Ottobre 2015
Avvoltoio degli agnelli adulto e giovane

Importanti conclusioni emergono dal Simposio internazionale sul problema del saturnismo (organizzato nell'ambito del progetto LIFE 13 (NAT / IT / 000093 GypHelp - Riduzione delle minacce umane che incidono sulla popolazione alpina di Gipeto (Gypaetus barbatus)

Le condizioni del Gipeto sulla catena Alpina

Il Gipeto è una delle specie più minacciate in Europa ed è classificato dalla IUCN come specie "in pericolo critico".  Reintrodotto nelle Alpi a partire dal 1986, grazie ad uno dei progetti di conservazione più ambiziosi ed importanti in Europa, il Gipeto sta lentamente colonizzando l’areale alpino. Tuttavia l’espansione della specie è condizionata da alcune criticità quali la bassa densità e, soprattutto, l’isolamento genetico rispetto alle altre popolazioni Europee (dei Pirenei in particolare). Le operazioni annuali di reintroduzione, a partire da individui allevati in cattività, hanno portato ad una consistenza attuale di ventiquattro coppie riproduttive (conosciute) e un numero di circa 250 individui nell’arco alpino. L'equilibrio, tuttavia, resta fragile e una eccessiva mortalità degli adulti potrebbe rapidamente invertire la lenta tendenza espansiva della popolazione.

Il progetto life GypHelp

Per ovviare alle principali criticità (derivanti dalle attività umane) che limitano la sopravvivenza dei Gipeti, in particolare nelle alpi francesi, è stato realizzato il progetto GypHelp finalizzato a ridurre i rischi di mortalità legati soprattutto alle collisioni con cavi aerei (elettrici, seggiovie, funivie ecc.) e ad assicurare un incremento della popolazione. Vengono affrontate anche altre criticità, in particolare quelle legate all'introduzione nell’ambiente di sostanze tossiche per queste specie, tra le quali il piombo derivante dalle munizioni da caccia.

L’avvelenamento da piombo

L’avvelenamento da piombo causa una patologia conosciuta con il nome di saturnismo: si tratta di un problema tossicologico che può causare effetti nefasti alle popolazioni di animali necrofagi (come gli avvoltoi). Purtroppo l’organismo di queste specie è estremamente sensibile a qualsiasi tipo di inquinante presente in ambiente. Succhi gastrici con elevata acidità consentono la digestione di alimenti altrimenti indigeribili - nel caso del gipeto le ossa (non a caso in Sardegna era conosciuto con il nome di gutturju ossarju o altre varianti del nome che comunque individuano questa predilezione alimentare).  L’intossicazione è dovuta all’ingestione di frammenti di piombo, in genere presenti nelle interiora, nei muscoli o nelle ossa di animali cacciati con munizioni al piombo.  Gli effetti sull’organismo sono più o meno gravi e variano secondo la quantità di piombo assorbita; i sintomi consistono in:
- indebolimento dell’animale,
- cecità,
- diarrea verde (marker della patologia) e perdita di peso per difficoltà alimentari;
- disordine neurologico e problemi comportamentali, fino alla morte.
Molti casi di morte o ferimenti da impatti contro ostacoli aerei da parte di uccelli rapaci adulti, sono probabilmente da attribuire a questo tipo di patologia, come documentato da numerosi studi.

Un caso simbolo

Effetto tipico dell’uso delle munizioni al piombo sull’ambiente è quello del Condor della California (Gymnogyps californianus): si tratta di una specie tuttora a rischio di estinzione, che proprio per l’avvelenamento derivante dal piombo ha raggiunto (nel 1986) il limite dell’estinzione (22 esemplari in cattività, nessuno allo stato libero). A seguito di un costoso progetto di conservazione - grazie alla riproduzione in cattività e al bando delle munizioni al piombo - la specie si è ripresa ed attualmente sono presenti circa 500 individui.

Il simposio ad Annecy

Al fine di confrontare varie esperienze europee sul problema dell'avvelenamento da piombo nei vulturidi si è tenuto, il 28 settembre 2015 ad Annecy (Alta Savoia) un interessante simposio internazionale sul problema del saturnismo. All’incontro hanno partecipato studiosi, rappresentanti delle associazioni venatorie francesi e tecnici che si occupano della conservazione dei vulturidi in Europa. Il tema del saturnismo, che ha già causato almeno sei casi documentati di intossicazione sui gipeti alpini, è stato affrontato da diversi punti di vista: gli esperti hanno presentato lavori di ricerca e relazioni su tematiche quali:
- incidenza della patologia nelle varie specie di rapaci;
- aspetti sanitari che interessano anche il consumo umano di carne da cacciagione;
- rilevamento del piombo negli animali intossicati (esami su sangue, tessuti, penne, feci);
- aspetti normativi (comunitari e nazionali) che regolano l’utilizzo delle munizioni al piombo.

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