L' iperico (noto anche come Erba di San Giovanni o cacciadiavoli) è un piccolo arbusto cespuglioso, piuttosto legnoso alla base, biennale o perenne.
Alto 20 -80 cm, con stelo a due spigoli, glabra, verde glauca, dotata di corto rizoma.
Il fusto è eretto e ramificato. Le foglie dell' Iperico sono opposte ed ellittiche, prive di stipole, disseminate di minuscole ghiandole trasparenti che in controluce sembrano forellini.
Presentano una colorazione verde brillante superiormente, più pallide inferiormente.
In giugno-luglio produce fiori gialli riuniti in corimbi ramificati che si trovano all' apice della pianta; i petali di forma ovale portano sul bordo peli secretori di colore rosso scuro. Il calice è dialisepalo e la corolla dialipetale. I frutti sono capsule ovali che si aprono a maturità e liberano semi di colore bruno.
Solitamente l’iperico cresce in “macchie” numerose e la sua densità di fioritura lo fa spesso risaltare nei prati.
Corologia:
Specie paleo-temperata, divenuta subcosmopolita ( Europa, Asia, Africa Settentrionale e naturalizzata in America). E' presente in tutto il territorio italiano.
Habitat:
Cresce nei terreni asciutti, lungo i margini delle strade, ai bordi dei campi, nei pascoli aridi e non disdegna vecchi muri. E’ presente dal livello del mare fino alla fascia montana.
Etimologia:
L'etimologia del nome scientifico "Hypericum" è dibattuta: tra le tante, citiamo una teoria che la fa derivare dal greco (hupér, "sopra") ed (eikṓn - "immagine, icona") in quanto era comune appenderla sopra le immagini sacre per allontanare gli spiriti maligni.
Foglie piccole che appaiono bucherellate in superficie, se viste contro-luce: per questo l’iperico si dice “perforatum”.
Curiosità:
Viene utilizzato nelle infezioni delle vie respiratorie, nei casi di insonnia e di ipertensione arteriosa; contro la bulimia, l'herpes simplex, la gastrite e le infiammazioni delle mucose gastrointestinali; nelle forme di depressione leggera. L'iperico viene impiegato nel settore liquoristico per produrre liquori aromatico-digestivi. In tintoria vengono utilizzate le infiorescenze fiorite per ottenere un colore variabile dal giallo al verde.