Albero di 6-15 metri di altezza, con rami induriti o sub-spinosi all’apice e chioma globosa. Foglie caduche, alterne, semplici, rotonde, ellittiche, più o meno ovali o tondeggianti, con base ristretta, cordata o rotonda ed apice appuntito. Consistenza coriacea. Margine intero o dentellato. Stipole caduche e strette. Picciuolo lungo 2-5 cm. Pianta con fiori ermafroditi, riuniti in infiorescenze ombrelliformi a corimbo. Petali bianchi, subrotondi, glabri alla base; stami numerosi con filamenti biancastri e antere porporine. Il frutto è rappresentato da un pomo piriforme o subgloboso di 2-4 cm., di colore da giallo a marron-scuro, di sapore astringente ma dolciastro e commestibile a maturità, con sepali persistenti all’apice.
Pero selvatico
Corologia:
Specie diffusa nella penisola Iberica, Europa centrale fino al Caucaso. E' presente in tutta l'Italia. In Sardegna è noto sinora per le montagne del Goceano e del Gennargentu. Tipo corologico: Eura-asiat.
Fenologia:
Fioritura aprile-maggio, talvolta inizia già dal mese di marzo a seconda delle altitudini. I fiori compaiono nei rami corti degli anni precedenti, antecedenti alla comparsa dei nuovi germogli. Fruttifica nel mese di ottobre-novembre.
Habitat:
Il Pero selvatico vegeta dal livello del mare fino ai 1400 metri di altitudine. È una specie eliofila, mesofila, che si adatta a tutti i terreni.
Forma biologica:
Mesofanerofita
Curiosità:
E’ una pianta mellifera ad accrescimento lento. Il legno del Pero selvatico è duro, compatto e va bene per lavori di intarsio. E’ considerata la specie da cui hanno avuto origine le altre specie coltivate di peri.