Gatto selvatico sardo

Felis_Lybica_Sarda (foto WikiMedia)

Felino carnivoro, presente solo nelle zone interne e montuose, nei boschi dell'Isola.

Difficilissimo riuscire a vederlo, quasi impossibile fotografarlo: specie elusiva per eccellenza (sia per l'habitat sia per le abitudini).

Agile e veloce nell’arrampicarsi sugli alberi; non attivo nelle ore notturne nè in quelle soleggiate, preferisce l’alba e il tramonto, trascorrendo il giorno nella sua tana o nascosto tra la vegetazione. 

Cacciatore infallibile, vertebrati di piccola e media taglia vivi: topi selvatici, topi quercini e ghiri, piccoli passeriformi, rettili e anfibi.  Anche la pernice, la lepre ed il coniglio rappresentano prede succulente

Extra

Una caratteristica del gatto selvatico è l'abitudine di graffiare i tronchi degli alberi e degli arbusti : lo fa sia per affilarsi le unghie, sia come segnale territoriale per i suoi simili.

Il gatto selvatico sardo si distingue nettamente dal tipo continentale e deriva direttamente dalla specie nord-africana: la sua introduzione in Sardegna risalirebbe all'epoca dei Fenici, originato dall'inselvatichimento di gatti utilizzati per prevenire le infestazioni dei ratti nelle navi.

Fondamentalmente solitario, il gatto selvatico accoppia una volta l'anno, all'inizio della primavera (fra febbraio e marzo).  Le nascite si verificano in maggio-giugno e la prole è accudita dalla madre per circa 3 mesi.

Areale di distribuzione:
F.silvestris ha larga distribuzione paleartica. Il taxon lybica è caratteristico della Sardegna e del Nord Africa. La sua presenza in Sardegna è avvenuta in tempi storici attraverso i Fenici, sia trasportato sulle navi a protezione delle scorte alimentari dai ratti sia anche come animale da compagnia.
Identificazione:
Molto più robusto e forte rispetto ai gatti domestici (lunghezza testa-corpo: fino a 70 cm). Ha una caratteristica coda, lunga circa metà del corpo, che termina di netto come se fosse tagliata. La testa è rotondeggiante, il muso corto e poco appuntito; occhi grandi e frontali; orecchie dritte, appuntite, terminanti in un ciuffo auricolare caratteristico della forma sarda. Il colore del mantello somiglia a quello del soriano: grigio cenere o grigio giallastro, ha un’ornamentazione nera, striata sul corpo e ad anelli nella coda e nelle zampe.Le strie longitudinali della testa confluiscono in una lunga stria dorsale che termina nella coda; da questa si dipartono quindi le strie trasversali sui fianchi che si confondono con il resto del mantello nella parte ventrale. Differisce dalla specie nominale per i peli dorsali che sono più lunghi di quelli latero-ventrali, la coda meno folta e la presenza dei ciuffiauricolari.
Habitat:
Specie molto rara, elusiva e difficilmente osservabile. Frequenta quasi esclusivamente gli ambienti forestali, soprattutto di latifoglie, con fitto sottobosco, leccete e macchie fitte,le zone rocciose montane e i valloni più impervi ed accidentati. Agilissimo e veloce nell’arrampicarsi sugli alberi; attivo soprattutto all’alba e nelle ore crepuscolari, raramente di notte, trascorre il giorno in tana o nascosto tra la vegetazione; si nutre esclusivamente di vertebrati di piccola e media taglia vivi, preferibilmente di roditori selvatici (topi selvatici, topi quercini e ghiri), piccoli passeriformi, rettili e anfibi. La pernice sarda, la lepre ed il coniglio rientrano nella sua dieta nei siti dove sono abbondanti.
Riproduzione:
La maturità sessuale viene raggiunta a circa 9 mesi. L’accoppiamento avviene tra febbraio e marzo; la gravidanza dura 8 - 9 settimane e i piccoli, da 2 a 6 nascono nella primavera, tra aprile e giugno. Si rendono indipendenti al terzo mese. Solitamente avviene un solo parto all’anno. E’ una specie solitaria e gli unici momenti di socialità sono l’accoppiamento e le cura parentali.
Status di conservazione:
Specie rara a livello regionale ed europeo, a status indeterminato a livello italiano.
Fattori di minaccia:
La specie è minacciata dal bracconaggio, dalla frammentazione e dall’antropizzazione dei suoi habitat con conseguente possibilità di inquinamento genetico per la presenza di gatti domestici e di gatti inselvatichiti.
Grado di protezione:
Convenzione di Berna (legge 503/1981, allegato III); DIRCEE 43/92 All. D; Legge Regionale 29 luglio 1998, n° 23.
Condividi:
Scheda
Nome latino:
Felis silvestris lybica
Nome sardo:
Pisittu aresti, 'attu aresti, gattagreste, mucittu marrosu, attu marruda
Classe:
Ordine:
Famiglia:
Fauna:
Approfondimenti

Galleria immagini

Potrebbe interessarti anche:

  • Unico canide presente oggi nelle isole del Mediterraneo, in Sardegna è presente la sottospecie endemica ichnusae differenziatasi a seguito dell’isolamento geografico. Questa...
    Ha le dimensioni di un cane di media taglia ed è più piccola della foma continentale (lunghezza testa - corpo 59-64 cm), la coda è caratteristica, folta e lunga circa metà del...
  • Il lodolaio eurasiatico (Falco subbuteo Linnaeus, 1758) o semplicemente lodolaio , è un rapace della famiglia Falconidae; recentemente è stata rilevata la sua presenza anche in...
    E’ un piccolo rapace con ali lunghe a falce e la coda corta e squadrata. Vola a poche decine di metri dal suolo, tra planate e vertiginose picchiate all’inseguimento delle prede...
  • Ha un’apertura alare di circa 45-55 millimetri. L’aspetto è elegante, con vistose macchie rettangolari bianche sulle ali nere e piccole macchie blu marginali. Maschi e femmine...
  • Questo delicato insetto, dal corpo interamente rossiccio, misura appena 8 millimetri di lunghezza. L’addome è ovale, mentre il torace e il capo, che è dotato di mandibole, sono...
  • E’ il più piccolo dei Myotis europei. La specie ha il labbro superiore molto peloso, il muso appuntito, l’orecchio più lungo che largo, il trago sviluppato per più di ¾ dell’...
  • Le sue caratteristiche fisiche lo fanno somigliare ad un ramoscello. Ha antenne corte, zampe lunghe, ed è privo di ali e di spine. Il colore va dal verde chiaro della fase...
  • S'Abilastru , così è chiamata in sardo, era una specie ormai scomparsa dal nostro territorio: verrà reintrodotta con un nuovo progetto LIFE nel Parco Naturale Regionale di...
    Sessi simili. Lunga 65-70 cm, con apertura alare di 150-160 cm, e peso medio di 2 kg. Le parti superiori sono bruno scuro, in contrasto con quelle inferiori più chiare, con una...
  • Come riportato già nel 1995 dal compianto naturalista Helmar Schenk e come testimoniato da alcuni ricoveri nei centri fauna Forestas , la nostra isola rientra nell'areale...
    La specie è lunga circa 35 cm. Facilmente riconoscibile per i lunghi ciuffi sulla testa. Possiede le parti superiori macchiettate, generalmente fulve e grigio brune, mentre...
  • Il Riccio è un mammifero che spesso viene impropriamente chiamato porcospino (nome che dovrebbe essere riferito all'istrice). Questo mammifero ha caratteristiche morfologiche...
    La sottospecie si distingue dalla specie E. europaeus per le dimensioni leggermente più ridotte del corpo e della coda e per il colore più chiaro. La lunghezza, misurata dalla...
  • Il Falco pellegrino, presente in Sardegna con la sottospecie brookei , rappresenta uno dei più interessanti e meravigliosi esponenti della famiglia dei Falconidi . Domina dall’...
    Lungo 38-48 cm (la femmina è più grande del maschio), con un’apertura alare 85-105 cm e un peso di 400-1000 g, presenta una corporatura massiccia, ali relativamente corte, larghe...
  • I Mutillidi sono una famiglia di imenotteri vespoidei . Vengono comunemente chiamati "formiche" di velluto per il corpo ricoperto di peluria e l'aspetto che ricorda una formica...
    Il corpo è lungo 10-16 millimetri e ha aspetto vellutato. La testa, il torace e le zampe sono di colore rosso brillante, l’addome è nero e presenta cinque macchie bianche. I...
  • L’adulto, lungo 18-22 millimetri, ricorda un’esile libellula. Ha ali trasparenti e ricche di nervature, lunghe quanto il corpo, che è giallo pallido con macchie più o meno scure...