I Complessi Forestali: cosa sono
Le aree di competenza dei Servizi Territoriali sono, secondo lo statuto di Forestas, suddivise in Complessi Forestali: aree di carattere territoriale-geografico vasto ed unitario a presidio di significativi ambiti tecnico-operativo-gestionali. Assicurano la concreta realizzazione degli interventi programmati, attraverso la propria dotazione umana e di mezzi. I Complessi a loro volta si articolano in:
- Presidi Forestali (PF), ambiti di gestione diretta da parte dell’Agenzia,
- Unità di Competenza (UC), ambiti di intervento non ricadenti all’interno dei PF, che assicurano la concreta realizzazione degli interventi programmati attraverso la dotazione umana e strumentale assegnata all’Agenzia.
Il personale del Complesso Forestale opera sia all’interno dei PF (ex cantieri forestali) che nelle UC (aree comunali esterne ai cantieri/foreste demaniali/aree in occupazione temporanea).
IN PARTICOLARE I COMPLESSI:
- curano la progettazione e la direzione dei lavori forestali;
- collaborano alla realizzazione dei progetti speciali, mettendo a disposizione personale, materiali e mezzi;
- curano la gestione amministrativa del personale, con il supporto dell'ufficio amministrativo del Servizio;
Agli uffici e ai complessi forestali è preposto un responsabile che assicura il coordinamento dell’attività.
Informazioni su questo Complesso Forestale
Il complesso forestale Gennargentu Ogliastrino si articola in tre presidi, per un totale di oltre 6.200 ettari prevalentemente in concessione comunale ad eccezione dei circa 900 ettari demaniali della foresta di Sorberine:
- Monte Genziana: 2898 ettari di cui 2000 in concessione comunale trentennale ed 898 demaniale (comune Talana)
- Villagrande: 3377 ettari interamente in concessione comunale trentennale (comune Villagrande Strisaili)
- Genn’antine: 1077 ettari interamente in concessione comunale trentennale (comune Villagrande Strisaili). Comprende i 50 ettari del Parco comunale Santa Barbara: di recente concessione, insieme ai locali dell'ex-centro fieristico di Luas adibiti attualmente a sede di Complesso, di presidio e il centro di smielatura.
Gli indirizzi di gestione dell’intero parco di Santa Barbarasono di tipo protettivo, paesaggistico e legati alla fruizione ricreativa per gli abitanti di Villagrande e del territorio circostante, e (specie nel periodo estivo) dei numerosi turisti che transitano in direzione Tortoli e verso altri centri balneari della costa Ogliastrina.
Caratteristiche del Complesso Forestale
CLIMA
Nel complesso forestale mancano stazioni pluviometriche con dati recenti, ma può essere significativo fare riferimento ai dati raccolti da Arrigoni (1968) per la stazione pluviometrica di Correboi (m s.l.m. 1071), Pira Onni (m s.l.m. 872), Sicca D'Erba (m s.l.m. 825), per le caratteristiche climatiche della zona.
Le precipitazioni annue, a volte anche nevose, sono notevoli in tutte le stazioni prese in esame, per cui si è vicini alla realtà se si attribuisce a questo complesso forestale una piovosità media annua di 1200 mm; infatti la località denominata Orgovè a nord di Villanova Strisaili è considerata tra le più piovose della Sardegna (vedi alluvione dicembre 2004). Le piogge sono concentrate nei mesi invernali, mentre durante l'estate diventano scarse, determinando un periodo di aridità chedura per i quattro mesi estivi (in genere dalla terza decade di giugno fino a settembre). Il regime pluviometrico è quindi del tipo "IAPE" (ovvero la stagione più piovosa è l'inverno, quella meno piovosa l'Estate) che è il più comune in Sardegna. Il clima è di tipo semicontinentale, con inverno moderatamente freddo ed umido, ad elevato surplus idrico, ed estate asciutta
con moderato deficit idrico. I venti dominanti sono quelli dei quadranti occidentale e N-N.O. Data la vicinanza della zona alla costa orientale dell’isola, hanno notevole influenza anche le masse d’aria umida sciroccale che determinano piogge molto intense nel mese di ottobre.
VEGETAZIONE
Le tipologie di vegetazione potenziale che possono caratterizzare il complesso sono condizionate dai terreni e dalle altitudini, ma gli attuali stadi evolutivi della copertura vegetale risultano ampiamente influenzati da secoli di utilizzazioni agro-silvo-pastorali. Nei tre presìdi la formazione forestale più diffusa è la lecceta. Le aree montane, dai 750-1000 m s.l.m., sono caratterizzate da comunità forestali a leccio e agrifoglio.
È un mesobosco dominato nello strato arboreo da Quercus ilex ed Ilex aquifolium, con Crataegus monogyna, Rubia peregrina ed Hedera helix.
Lo strato arbustivo è caratterizzato da Erica arborea, Rubus ulmifolius e Cytisus villosus, talvolta con Genista desoleana.
Le aree cacuminali del Gennargentu (località Pipinari) sono caratterizzate dalla presenza della serie sardo-corsa in variante sub mediterranea del ginepro nano: l‘associazione è costituita da microboschi di
altezza compresa tra 0,5 e 2 m, costituite prevalentemente da piante perenni legnose, con presenza di tappeto erboso limitato, caratterizzato da Juniperus nana, Thymus catharinae, Astragalus genargentteus, (per quanto riguarda lo strato arbustivo) e da Viola corsica, Rumex pyrenaicus, Festuca morsicana, Valium corsium etc. (per quanto riguarda lo strato erboso).
Sono inoltre presenti fustaie pure e miste di conifere mediterranee ed esotiche, diffuse soprattutto nel Presidio Forestale di Villagrande nelle località S. Barbara, frutto degli interventi di rinsaldamento dei terreni (RDL
3267/23), eseguiti a partire dalla fine degli anni '80.
Fustaie mature di Pino domestico sono diffuse nell’unità gestionale di Monte Genziana nel perimetro di Sorberine. Fustaie miste di conifere ed eucalipto sono diffuse nel presidio di nel perimetro di Gorbini.
Rimboschimenti
Rimboschimenti misti di latifoglie con sporadiche conifere, frutto degli interventi effettuati dall’Azienda Foreste Demaniali della Sardegna (AFDRS) a partire dagli anni '90 sono presenti nei tre presidi forestali e nello specifico: nel perimetro di Pipinari, di Monte Genziana in varie località (Genna Sa Pira, Genna Tillie, Serra Sa Gronta) e Genn’antine.
Boschi igrofili
Si tratta di formazioni un tempo molto diffuse nelle zone ripariali, di cui oggi rimangono solo pochi lembi a causa dell'impatto di attività umane quali la regimazione dei fiumi e la captazione delle acque, le bonifiche, l'agricoltura e l'urbanizzazione.
Lungo i corsi d’acqua di questo territorio è possibile osservare formazioni a boscaglia costituite da Salix Sp, Alnus Glutinosa, Nerium Oleander, Tamarix Gallica e il làgano (Vitex agnuscastus).