Licheni: 2 organismi in 1

Lichene (foto Gianfranco Cossu) 3

Un lichene è in effetti composto da due organismi distinti: tipicamente un fungo e un'alga. Il fungo viene detto micobionte (ovvero simbionte micotico, dato che i funghi sono anche detti miceti) che è eterotrofo (non in grado di sintetizzare da solo il proprio nutrimento a partire da sostanze inorganiche).   Qui sta l'utilità dell'alga: si tratta di un'organismo autotrofo (può trasformare le sostanze inorganiche presenti sul sito di crescita del lichene in sostanze organiche, quindi nutrimento). L'energia usata dall'alga per compiere questa trasformazione è quella solare (l'alga è perciò detta fotobionte, dunque un simbionte che effettua fotosintesi). 

Questi due organismi simbionti convivono traendo reciproco vantaggio: il fungo, sopravvive grazie ai composti organici prodotti dalla fotosintesi dell'alga, e quest'ultima riceve in cambio protezione, sali minerali ed acqua.

L'evoluzione della lichenizzazione è probabilmente molto antica e - secondo studi recenti svolti tra il secolo scorso e fine '800 - si sarebbe evoluta in numerosi gruppi indipendenti. 

Licheni sugli alberi

licheni possono svilupparsi sul tronco degli alberi o sui rami, con forme simili a croste, placche o patine. Possono, da questo punto di vista, classificarsi per l'aspetto in:

  • Licheni crostosi, simili a placche
  • Licheni fogliosi, simili a lamine fogliari
  • Licheni fruticosi, simili a ciuffetti

licheni instaurano un rapporto simbiotico con le piante: quindi come i muschi, non sono parassiti.  I licheni utilizzano il tronco degli alberi come supporto su cui vivere, senza succhiarne la linfa nè danneggiarne la corteccia.

Bio-indicatori della qualità dell'aria

I licheni si possono sviluppare tendenzialmente solo in presenza di un ambiente salubre e tendono a scomparire in presenza di inquinamento atmosferico. Il cosiddetto “deserto lichenico” (dove la concentrazione di gas inquinanti è molto elevata, i licheni scompaiono del tutto) rappresenta una indicatore ambientale preoccupante perché è indice di una cattiva qualità dell’aria.

Caratteri macroscopici:
Il fungo forma una struttura, detta tallo, che dà un sostegno per l'alga che in questo modo, può utilizzarlo per svilupparsi. Il tallo è formato dal corpo vegetativo del fungo, ovvero da piccoli filamenti. L'alga è protetta dalle eccessive radiazioni solari e viene rifornita di acqua e sali minerali dal fungo. Le alghe più comunemente presenti nei licheni sono le alghe verdi (clorofite) ma in alcune specie di licheni si possono trovare alghe azzurre (cianobatteri).
Habitat:
Con il tempo, muschi e licheni tendono a colonizzare la pianta su cui si insediano. I licheni vegetano su una ampia varietà di substrati: grazie alla simbiosi possono convertire in nutrimento materiale inorganico e, in alcuni casi, possono anche utilizzare l'azoto presente nell'aria (grazie ai cianobatteri). In particolare esistono: Licheni rupicoli (crescono sulle rocce) Licheni terricoli (crescono sul terreno) Licheni corticicoli (crescono sulla corteccia degli alberi) Licheni lignicoli (crescono sul legno in decomposizione) Licheni muscicoli (crescono sul muschio) Licheni foliicoli (crescono su foglie di piante sempreverdi)

I licheni sono caratterizzati da una crescita estremamente lenta, da pochi centimetri a pochi millimetri all'anno. Esiste una specie di lichene crostoso che colonizza i substrati rocciosi, che in 100 anni cresce solo pochi millimetri (Rhizocarpon Geographicum).

Reazioni macrochimiche:
I verdi muschi, tipici delle parti più umide e meno soleggiate, ed i variegati licheni, simbiosi di un’alga ed un fungo, ammantano le rocce esercitando su di esse un’erosione continua lenta ma costante. Con la secrezione acidula delle loro radichette, attaccano la roccia, desfogliandola e solubilizzando alcuni elementi chimici, che, depositandosi nel terreno circostante, favoriscono la crescita delle piante (lecci, roverelle, ecc).
Osservazioni:
I licheni sono notoriamente ottime ‘sentinelle ambientali’, sensibilissimi all’inquinamento dell’aria. Per questo motivo sono stati ampiamente utilizzati, per studi di biomonitoraggio
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Scheda
Funghi:
Etimologia:
Il nome lichene dal greco (leichén) cioè "lambire", per la struttura appianata del tallo.
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    8-20 (30) cm; emisferico poi convesso. Colore variabile dal bruno-tabacco scuro al nero o al bruno-rugginoso. Superficie vellutata, asciutta. Orlo lobato.
  • Cm 8-15 (20), emisferico poi espanso, carnoso, bianco con tendenza a macchiarsi di giallo per sfregamento o con l'età; margine appendicolato; cuticola lucida a tempo secco...
  • 2-5 cm, conico poi convesso con umbone ottuso. Superficie giallo paglierino o giallo-ocraceo, ricoperta da piccole squame che si infittiscono nel disco.
  • 4-15 cm; convesso, poi imbutiforme; carnoso; margine arrotolato, con zonature concentriche di colore rosso-arancio, rosso-salmone, su sfondo più chiaro; tende a macchiarsi di...
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  • 5-20 cm; carnoso, convesso poi appianato, guancialiforme, con gibbosità irregolari. Cuticola vellutata, di un bel colore rosso vivo, rosso-porpora. Margine lobato.
  • 3-10 cm; convesso, spianato, infine depresso, non umbonato; colore bruno-rossastro, a volte zonato; orlo involuto talvolta scanalato.
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