Un lichene è in effetti composto da due organismi distinti: tipicamente un fungo e un'alga. Il fungo viene detto micobionte (ovvero simbionte micotico, dato che i funghi sono anche detti miceti) che è eterotrofo (non in grado di sintetizzare da solo il proprio nutrimento a partire da sostanze inorganiche). Qui sta l'utilità dell'alga: si tratta di un'organismo autotrofo (può trasformare le sostanze inorganiche presenti sul sito di crescita del lichene in sostanze organiche, quindi nutrimento). L'energia usata dall'alga per compiere questa trasformazione è quella solare (l'alga è perciò detta fotobionte, dunque un simbionte che effettua fotosintesi).
Questi due organismi simbionti convivono traendo reciproco vantaggio: il fungo, sopravvive grazie ai composti organici prodotti dalla fotosintesi dell'alga, e quest'ultima riceve in cambio protezione, sali minerali ed acqua.
L'evoluzione della lichenizzazione è probabilmente molto antica e - secondo studi recenti svolti tra il secolo scorso e fine '800 - si sarebbe evoluta in numerosi gruppi indipendenti.
Licheni sugli alberi
I licheni possono svilupparsi sul tronco degli alberi o sui rami, con forme simili a croste, placche o patine. Possono, da questo punto di vista, classificarsi per l'aspetto in:
- Licheni crostosi, simili a placche
- Licheni fogliosi, simili a lamine fogliari
- Licheni fruticosi, simili a ciuffetti
I licheni instaurano un rapporto simbiotico con le piante: quindi come i muschi, non sono parassiti. I licheni utilizzano il tronco degli alberi come supporto su cui vivere, senza succhiarne la linfa nè danneggiarne la corteccia.
Bio-indicatori della qualità dell'aria
I licheni si possono sviluppare tendenzialmente solo in presenza di un ambiente salubre e tendono a scomparire in presenza di inquinamento atmosferico. Il cosiddetto “deserto lichenico” (dove la concentrazione di gas inquinanti è molto elevata, i licheni scompaiono del tutto) rappresenta una indicatore ambientale preoccupante perché è indice di una cattiva qualità dell’aria.