Arbusto alto fino a 6 metri con rami eretti e molto ramificato.
Corteccia molto irregolare, grigiastra e screpolata. Rami giovani pubescenti.
Foglie lineari (3-5 mm) glabre, verdi scure con un solco nella pagina inferiore, verticillate a 3-4.
Fiori bianchi o rosati, profumati con forma campanulata, riuniti in infiorescenze a grappolo.
Il frutto è costituito da una capsula contenente numerosi semi.
Corologia:
Diffusa in tutto il Mediterraneo. In Italia la specie si trova in Liguria, Alpi, dal Garda al L. di Como, Sicilia, Sardegna ed isole minori. In Sardegna è presente principalmente in Gallura in suoli acidi, graniti, scisti, basalti, ma è possibile reperirla anche su calcari, nel Supramonte di Orgosolo e di Urzulei, nel golfo di Orosei, sul M. Marganai.
Habitat:
Specie caratteristica della macchia, predilige ambienti con suoli silicei e/o acidi. Pianta a crescita molto lenta, eliofila che vegeta nei luoghi aperti e soleggiati fin oltre i 1000 m. di altitudine. Non tollera bene i suoli calcarei.
Curiosità:
Il nome erica deriva dal greco "ereiken", che significa rompere, con riferimento alla fragilità dei fusti o forse al vivace scoppiettio del legno sotto l'azione della fiamma; per altri alluderebbe alla supposta proprietà medicinale di sciogliere e frantumare i calcoli. Il legno si presta bene per lavori al tornio ed è un ottimo combustibile. Le fronde erano usate per fare scope grossolane, per le aie e per gli ovili. Dal ceppo radicale si confezionano le pipe. Le pipe d'erica sarda venivano considerate le migliori del mercato e venivano esportate anche all'estero (in particolare in Francia). Si propaga per seme, margotta e talea. Pianta mellifera.