Pino marittimo

Pino Marittimo, foto da Digital Library

Albero non molto longevo, raggiunge mediamente i 25-30 metri in altezza, tronco dritto, di diametro fino a 1,2 metri, chioma inizialmente piramidale, poi più o meno espansa e tondeggiante, anche a cono appiattito, color verde brillante. La corteccia è robusta, esternamente violaceo-grigiastra, profondamente fessurata, con placche che si staccano facilmente, di colore rossastro nelle screpolature. Le foglie sono persistenti, aghiformi. Gli aghi in gruppi di due, lunghi fino a 20 centimetri, di colore verde chiaro, diritti o leggermente ricurvi, sono avvolti da una guaina lunga 1-2 cm.. Specie monoica, le infiorescenze maschili sono amenti con squame polliniche piuttosto aperte rispetto l’asse centrale; le infiorescenze femminili hanno forma ovato-acuminata e sono di un color porpora – violaceo. Dagli amenti femminili si generano tipiche pigne coniche (spesso assimmetriche) e affusolate di 10-20 cm, dapprima verdi poi nocciola con sfumature brunastre, che maturano nel 2° anno. Riunite a gruppi di 2-3 , rimangono sui rami per alcuni anni. Le squame sono tipicamente carenate trasversalmente e portano semi ovali schiacciati e alati. I semi sono disseminati dal vento anche a molta distanza.

Corologia:
L’areale di distribuzione del Pino marittimo si estende nelle regioni mediterranee occidentali: nella Penisola Iberica, in Francia dalla Corsica fino alle coste nord atlantiche, in Italia nelle coste liguri, tosco-emiliane e nella Sardegna settentrionale, dove è spontaneo in Gallura. Specie molto utilizzata negli interventi forestali, si è acclimatata su un areale molto più ampio di quello originario.
Fenologia:
Fiorisce da aprile a maggio. La maturazione dei semi avviene in autunno dell’anno successivo, le pigne si aprono invece nel terzo anno e possono perdurare sulla pianta per alcuni anni.
Habitat:
Il pino marittimo è una specie eliofila, moderatamente termofila, che vegeta soprattutto nelle fasce costiere e collinari dove trova le condizioni ottimali di vita intorno agli 800 metri. Resiste al freddo più del pino domestico e del pino d’Aleppo. Cresce su diversi suoli, prediligendo in ogni caso suoli tendenzialmente acidi. Colonizzatrice per eccellenza, si propaga solo per seme, dominando la vegetazione e i terreni dove si insedia grazie alla sua rapida crescita e alla sua enorme capacità di disseminazione. Teme le gelate e mal sopporta i ristagni e le condizioni asfittiche.
Forma biologica:
Mesonanerofita
Curiosità:
Il legno molto resinoso viene utilizzato per costruzioni navali, in carpenteria,
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Scheda
Nome latino:
Pinus pinaster
Nome sardo:
Pinu marittimu, Pinu selvaticu, Pinu
Flora:
Divisione:
Classe:
Ordine:
Famiglia:

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