Le sue dimensioni generalmente non superano i 10 metri di altezza, anche se sono stati osservati esemplari di 24 metri. La chioma è densa, conico-piramidale.
Tronco dritto ed affusolato. La corteccia liscia, verde-grigiastra nelle piante giovani, grigia nelle piante adulte. Le foglie sono semplici e bifacciali, con margini dentato spinosi nelle foglie dei rami più bassi e nei giovani polloni, intere nei rami più alti. La lamina fogliare è coriacea e lucida, di colore verde brillante. Nervatura penninervia con l’asse centrale ben visibile. Fiori dioici, brevemente peduncolati, si possono trovare singolarmente o riuniti in infiorescenze cimose ascellari; i maschili hanno quattro sepali rossicci e quattro stami, i femminili con corolla bianca o rosata e con quatto petali. Il frutto è rappresentato da una piccola drupa globosa od ovale, carnosa di colore rosso-scarlatta con 2-4 semi bruni, striati di bianco.
Agrifoglio
Extra:
“Le finestre sono aperte giorno e notte; nelle sere lunari ghirlande di melodie, che vengono da luoghi lontani, accompagnano il dondolarsi dei festoni della vite nel giardino. I papaveri ardono sulla tavola e la rischiarano come lampadine giapponesi: al loro acre odore si sposa quello dei gigli e dell'agrifoglio, e la notte è imbevuta di mille profumi.”
[da La casa del poeta - capitolo “la ghirlanda dell’anno" - di Grazia Deledda]
Corologia:
Originario dell’Europa centro-meridionale e delle regioni atlantiche; in Italia è frequente in tutte le regioni dal piano fino a 1200-1500 metri di quota. Specie ormai rara allo stato spontaneo. In Sardegna lo si trova solo nelle aree montane. Tipo corologico: Submediterraneo-Subatlantico.
Fenologia:
Fiorisce a maggio- giugno e fruttifica a in agosto- settembre. I frutti maturi persistono sui rami fino all’inverno conferendo alla pianta un notevole effetto decorativo.
Habitat:
Predilige luoghi ombreggiati ma luminosi, con piogge abbondanti, terreni profondi, umidi e ricchi di humus; mal sopporta le variazioni climatiche accompagnate da repentini sbalzi termici. In Sardegna è presente nell’orizzonte montano della lecceta e costituisce formazioni miste con la roverella, il tasso e l’acero minore.
Forma biologica:
Mesofanerofita cespugliosa e arborea.
Curiosità:
Specie utilizzata soprattutto a scopo ornamentale. Resistente all’inquinamento atmosferico può essere utilizzato per la formazioni di siepi in città. Pianta longeva e di lento accrescimento, possiede un legno robusto ed omogeneo, facilmente levigabile, chiaro. L'agrifoglio è un arbusto benefico temuto dagli spiriti maligni, dalle streghe e gli iettatori. La tradizione cristiana vede nelle sue foglie dure e con le spine il simbolo di forza e di difesa contro i mali, e nelle sue bacche la luce di natale. In passato, alla Vigilia di Natale veniva appeso nelle case, nelle stalle, per tenere lontani i sortilegi, le malattie. I tordi ed i merli sono insensibili alla tossicità delle bacche dell'agrifoglio e ne consumano senza rischi grandi quantità.