Pianta erbacea rizomatosa (possiede una parte del fusto interrato, ingrossato, con principale funzione di riserva) alta fino a mezo metro.
Foglie basali a lamina cuoriforme-sagittata, a margine intero e lungo picciolo, verde lucido, margine spesso e rossastro.
Fiori a spadice (infiorescenza a spiga con l'asse ingrossato su cui sono inseriti numerosi fiori) di colore viola.
Infruttescenza globoso-cilindrica visibile in seguito all'essiccamento del fiore, con bacche dapprima verdi, poi arancioni a maturità.
Fiorisce tra settembre e dicembre.
Habitat:
Indifferente al substrato, vegeta dalle zone costiere a quelle montuose, in aree ombreggiate, terreni sabbiosi.
Etimologia:
Il nome gigaro deriverebbe, secondo alcuni, dall'etrusco: pare che questa pianta venisse chiamata dagli Etruschi gigarum (γιγάρουμ).
Il nome scientifico del genere (Arum) deriva dal greco aron (ma anche, secondo altre etimologie, dall'ebraico “ar”): in entrambi i casi questi due termini significano “calore” e si riferisce al fatto che queste piante quando sono in piena fioritura emettono calore (caratteristica particolare del genere).
Somiglianze e varietà:
Sinonimi: Arum balearicum Buchoz, Arum corsicum Loisel., Gymnomesium pictum (L.) H.W. Schott
La specie più nota è il Gigaro chiaro (Arum Italicum) comunemente noto come "calla selvatica".