Albero a foglie caduche alto fino a 20 m. a chioma globulosa espansa.
Tronco eretto e corona ampia,con corteccia fessurata, bruna, nerastra.
Rami lunghi ascendenti e divaricati di colore grigio argenteo, rami giovani giallo bruni, lisci ed elastici, dapprima sericei poi glabrescenti con l'età.
Foglie alterne brevemente picciolate, lanceolate, acuminata all’apice, lunghe (4-12 cm. x 1-3 cm.), con la maggior larghezza nella parte mediana, margini finemente seghettati, superiormente più o meno pelosa o glabra a maturità, verde lucido, piu' pallida e tomentosa sotto (argenteo-sericea).
Infiorescenze in amenti densi, i maschili (di 4-7 cm. con 2 stami pelosi nella metà inferiore e antere gialle) e i femminili (3-5 cm. piu' esili, con ovario brevemente pedicellato) sono portati da soggetti diversi (specie dioica).
Il frutto è una capsula glabra quasi sessile di 4-6 mm.
Corologia:
Il Salice bianco e' presente in Europa, ad eccezione della Penisola Scandinava, Asia, Africa settentrionale, e per coltivazione, oggi, si trova naturalizzato in America settentrionale e nell’Estremo oriente. In Italia e' presente ovunque dal piano basale al quello montano. Tipo corologico: Paleotemp.
Curiosità:
Specie a crescita rapida che si riproduce generalmente per via vegetativa, ma anche per seme. Il Salice bianco è utilizzato come specie adatta a consolidare terreni di ripa e franosi, a volte si coltiva a capitozza per la produzione di vimini e pertiche. Il legno, leggero ad alburno bianco e duramen rosso-scuro non ha grande pregio e viene usato per tavolame, imballaggi e per la produzione di cellulosa. Sin dal passato erano ben note le sue proprietà mellifere. Il suo legno grazie alla sua tenacità e leggerezza veniva utilizzato dai Romani per costruire scudi. Nell'antica Grecia la corteccia del salice veniva utilizzata per le sue proprietà febbrifughe grazie alla presenza in esse del glucoside salicina usato anche come antimalarico.