Pianta erbacea biennale con fusto eretto, ispido per la presenza di peli rigidi, ramoso nella parte finale; radice fittonante, carnosa e abbastanza grossa; durante il primo anno di vegetazione compaiono le foglie basali mentre nel secondo anno compare il fusto alto fino a 70 cm.
Foglie a contorno lanceolato munite di picciolo, con superficie che varia da glabra e lucida a tomentosa e grigiastra; le foglie del fusto sono pennatosette con segmenti lineari.
I fiori sono raccolti in ombrelle a 20-40 raggi di colore bianco o roseo. La colorazione del fiore centrale di ogni ombrella è rosea o più spesso porporino scuro ed è sterile, ciò permette di riconoscere la carota da altre specie simili.
Frutto ovoide composto da due acheni addossati circondati da una fila di aculei più piccoli.
Curiosità:
Specie disponibile in commercio con un grande numero di varietà. Pianta utilizzata in fitoterapia per combattere alcuni disturbi dell’apparato dirigente, apparato urinario, apparato respiratorio, apparato vascolare ecc. In veterinaria viene utilizzata per curare la costipazione e la bolsaggine del cavallo. In passato si utilizzavano gli steli per legare i covoni di grano. La pianta non ha particolari utilizzi alimentari, benchè si possano usare le foglie tenere in insalata e le radici tagliate a pezzi e fatte bollire, poi condite. Dai semi si estrae un olio, utilizzato nella fabbricazione di liquori e nella preparazione di composti aromatici.
L’olio dal delicato profumo di iris, viene impiegato in profumeria e nelle creme antirughe miscelato e combinato con altri oli di origine vegetale.
Le radici vengono impiegate nell’industria per l’estrazione di carotene e di coloranti. Utilizzata anche per la preparazione delle più note maschere di bellezza, la cui ricetta prodigiosa sembrerebbe essere una miscela perfetta della polpa di questa pianta, con avocado e cetriolo.