Albero o arbusto longevo di media altezza, dai rami giovani induriti e spinescenti. Tronco contorto e corteccia grigio chiara più o meno liscia. Chioma espansa. Foglie coriacee a margine liscio, brevemente picciuolate, ellittico-lanceolate, leggermente mucronate all’apice, verdi e glabre nella pagina superiore, argentate con piccole scaglie a forma di scudo in quella inferiore. Fiori peduncolati, bianchi e numerosi, in brevi pannocchie all’ascella delle foglie. Il frutto è rappresentato da una drupa, ovoidea, ellissoidale, dapprima verde poi violacea, bluastra, nerastra.
Olivastro
Corologia:
Specie spontanea in tutto il bacino del Mediterraneo. Tipo corologico: Steno-Mediterraneo.
Fenologia:
Fiorisce in marzo-aprile e fruttifica nel periodo invernale.
Habitat:
E’ una specie termofila ed eliofila, capace di vegetare su qualsiasi substrato. In Sardegna è diffuso nelle zone litoranee fino ai 400-500 metri, e in alcune aree dove le condizioni sono favorevoli, è possibile trovarlo fino 600-800 metri. L’olivastro forma tipiche macchie in consociazione con altre specie (carrubo, lentisco, mirto,ect). Non teme la siccità, ma non sopporta il gelo.
Forma biologica:
Micro e meso-fanerofita
Curiosità:
Pianta molto longeva (può superare i 2000 anni) e a lenta crescita. Si propaga per seme e presenta una notevole capacità pollonifera. È resistente agli incendi. Il suo legno compatto e duro, molto apprezzato, si presta all’impiego in falegnameria e a piccoli lavori di artigianato. È un albero strettamente legato alla storia delle popolazioni del mediterraneo.