Biancone

Biancone, primo piano, immagine dal Centro Fauna di Monastir

Si tratta di uno dei maggiori rapaci italiani, sempre più presente anche in Sardegna: capita nell'Isola regolarmente durante i passi migratori primaverili (febbraio-aprile) e autunnale (settembre-ottobre). 

Ha un aspetto imponente, con un’apertura alare di quasi due metri e colorazione molto chiara, come suggerisce il nome.

Anche suo caratteristico modo di volare rappresenta un elemento di riconoscimento: è solito infatti intercalare ampie e lente battute a planate o voli in posizione di "spirito santo".

La silhouette è caratterizzata dalla grossa testa che sporge notevolmente dal corpo.

Extra

Si ciba di rettili, battendo zone calde dove vivono le sue prede, il che spiega il fatto che sia noto anche come aquila dei serpenti.   Ha una tecnica di caccia molto particolare: sorvola lentamente aree aperte, margini di boschi e macchia, restando fermo in aria, alto da terra, controvento o con volo battuto, immobile con le zampe abbassate, per modificare l’assetto di volo: così riesce a individuare i serpenti fermi a scaldarsi al sole, grazie alla sua potentissima vista. Sorpresa la preda, scende di quota, in picchiata.
Spesso si può osservare il biancone intento ad ingoiare il suo pasto in volo mentre pende fuori dal becco. 

Origine zoogeografica:
Paleartico-orientale
Areale di distribuzione:
Non si hanno prove di nidificazione. Le popolazioni che si riproducono in Europa svernano in Africa, a Sud del Sahara.
Identificazione:
Lungo circa 65 cm con un’apertura alare di 185-195 cm. La coda chiusa risulta stretta e quadrata. Sessi simili. Esistono diverse forme per quanto riguarda la colorazione: in quella più tipica le parti superiori vanno in genere dal grigio-marrone al nocciola, testa e nuca più chiare. Le copritrici sono di una tonalità più scura in corrispondenza del bordo alare anteriore e delle maggiori. Il dorso ha la stessa colorazione delle copritrici, un po’ più intensa sul groppone. Remiganti nerastre in contrasto con le copritrici. Coda grigio-bruna è caratterizzata da 3 o 4 bande scure delle quali la terminale, più grossa, è l’unica visibile a coda chiusa. Petto e gola scuri. Parti inferiori e sotto-ala bianchi quasi uniformi con macchie sparse. Becco nero in punta, bluastro alla base. Cera grigio-bluastra. Zampe e tarsi grigio-biancastri. Iride giallo ambra.
Habitat:
Frequenta pendii, boscaglie e pianure poco antropizzate. Si nutre di rettili, in particolar modo ofidi (raramente vipere) e in minor misura di lucertole. Preda anche rane e piccoli mammiferi.
Riproduzione:
Il periodo riproduttivo inizia di solito in aprile. Il nido di rami, viene posto di solito su una pianta di medie dimensioni anche bassa se posta in ripidi pendii. Le femmina depone un solo uovo che cova per una cinquantina di giorni.
Grado di protezione:
Convenzione di Berna, All. III; DIR. CEE 409/79, All. I; L.R.23/98
Curiosità:
Noto anche come "aquila dei serpenti".
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Scheda
Nome latino:
Circaetus gallicus
Nome sardo:
Non esiste nome proprio
Classe:
Ordine:
Famiglia:
Fauna:

Galleria immagini

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