Si tratta di uno dei maggiori rapaci italiani, sempre più presente anche in Sardegna: capita nell'Isola regolarmente durante i passi migratori primaverili (febbraio-aprile) e autunnale (settembre-ottobre).
Ha un aspetto imponente, con un’apertura alare di quasi due metri e colorazione molto chiara, come suggerisce il nome.
Anche suo caratteristico modo di volare rappresenta un elemento di riconoscimento: è solito infatti intercalare ampie e lente battute a planate o voli in posizione di "spirito santo".
La silhouette è caratterizzata dalla grossa testa che sporge notevolmente dal corpo.
Identificazione:
Lungo circa 65 cm con un’apertura alare di 185-195 cm. La coda chiusa risulta stretta e quadrata. Sessi simili. Esistono diverse forme per quanto riguarda la colorazione: in quella più tipica le parti superiori vanno in genere dal grigio-marrone al nocciola, testa e nuca più chiare. Le copritrici sono di una tonalità più scura in corrispondenza del bordo alare anteriore e delle maggiori. Il dorso ha la stessa colorazione delle copritrici, un po’ più intensa sul groppone. Remiganti nerastre in contrasto con le copritrici. Coda grigio-bruna è caratterizzata da 3 o 4 bande scure delle quali la terminale, più grossa, è l’unica visibile a coda chiusa. Petto e gola scuri. Parti inferiori e sotto-ala bianchi quasi uniformi con macchie sparse. Becco nero in punta, bluastro alla base. Cera grigio-bluastra. Zampe e tarsi grigio-biancastri. Iride giallo ambra.
Habitat:
Frequenta pendii, boscaglie e pianure poco antropizzate. Si nutre di rettili, in particolar modo ofidi (raramente vipere) e in minor misura di lucertole. Preda anche rane e piccoli mammiferi.
Riproduzione:
Il periodo riproduttivo inizia di solito in aprile. Il nido di rami, viene posto di solito su una pianta di medie dimensioni anche bassa se posta in ripidi pendii. Le femmina depone un solo uovo che cova per una cinquantina di giorni.