Si tratta della sottospecie endemica di Sardegna e Corsica.
Splendido passeriforme, dalla colorazione vivace, il caratteristico cinguettio melodioso e di piccole dimensioni (lunghezza max 14cm, apertura alare 25 cm).
Rispetto alla specie principale, il nostro endemismo presenta dimensioni leggermente inferiori a quelle nominali, un becco più sottile e colori più accesi nel piumaggio e nella maschera facciale (rossastra).
Si nutre principalmente di semini di finocchio e soprattutto di cardo selvatico (da cui il nome "cardellino", uccellino del cardo) specialmente in autunno-inverno, mentre nel periodo primaverile-estivo non disdegna piccoli insetti.
Frequenta le campagne, vive nelle radure e nella gariga ed ama le praterie ai margini del bosco, di cui utilizza i rami degli alberi anche come supporto per il nido, in alternativa ai cespugli di piccoli arbusti.
Identificazione:
È un passeriforme piuttosto comune, dall'aspetto inconfondibile: testa bianca nei lati e nera all'apice; viso con chiazze rosso sangue, e mascherina nera intorno agli occhi; becco conico, corto appuntito, bianco-rosato; piumaggio superiore marrone-grigiastro mentre le parti inferiori sono bianche; caratteristiche le ali grandi con apice arrotondato e nere con larga banda gialla e le con apice bianco; coda piuttosto corta, nera con macchie bianche. Le dimensioni variano da 12 a 14 cm per massimo 25 cm di apertura alare. Durante l'inverno le parti rossastre della testa risultano più vivaci ed evidenti con le parti bianche di coda e ali. I giovani sono grigi brunastri con macchie e privi della parte rossa sul viso.
Il volo del cardellino è aggraziato e ondulatorio.
Riproduzione:
La stagione riproduttiva va da aprile a fine agosto: durante questo periodo, vengono portate avanti due o tre covate, in funzione della disponibilità di cibo. Si tratta di uccelli monogami: le coppie si formano precocemente alla fine dell'inverno, e vivranno a stretto contatto fino all'autunno. Il nido ha la forma di una coppa e viene costruito in circa una settimana dalla sola femmina, raramente aiutata dal maschio che reperisce parte del materiale da costruzione, che viene posizionato tipicamente sulla biforcazione finale del ramo di un albero (spesso una conifera) intrecciando rametti e licheni o altre fibre vegetali.