Descrizione generale
Il cantiere forestale Semida di Ulassai veniva istituito nel 1991 dall’Azienda Foreste Demaniali di Nuoro, con una superficie complessiva di 1800 ha circa interamente su terreni di proprietà del comune omonimo. Situato prevalentemente a sud del rio Ulassai con il quale confina tranne il piccolo corpo staccato del Tisiddu, un tacco calcareo di poco meno di 200 ettari.
Al presidio forestale di Semida è stata negli anni accorpata una ulteriore porzione di territorio di circa 300 ettari, che dà la continuità territoriale con il cantiere forestale di Su Marmuri, sempre di Ulassai.
Attualmente ha una superficie totale di 2099 ettari, costituiti da terreni comunali in concessione trentennale.
Le specie vegetali presenti più rappresentative sono le seguenti: Q. ilex, Q. suber, Ceratonia siliqua, Olea oleaster, Pistacia lentiscus, Arbutus unedo, Phillirea sp., Erica arborea, Viburnum tinus, Fraxinus ornus, Juniperus oxycedrus, Smilex aspera, Rubia peregrina, Euphorbia dendroides, Salix Alba, Alnus glutinosa, Lavandula stoechas, Cistus sp., Calycotome spinosa
Aspetti geopedologici:
Morfologicamente il territorio del C.F. Semida è piuttosto variegato, con ampie vallate impostate in rocce paleozoiche, per lo più metamorfiche, rappresentate da scisti filladici ed arenaci del Siluriano, che costituiscono il basamento cristallino sul quale poggiano in discordanza stratigrafica le formazioni mesozoiche carbonatiche della “Serie dei Tacchi”, come il lembo calcareo del monte Tisiddu. Tale serie presenta alla base sedimenti terrigeni, dello spessore di pochi metri, costituiti da conglomerati quarzosi, sabbie, argille e marne, con sottili livelli lignitiferi ed orizzonti ocracei.In alcune località (Sa perda de S’Artari) affiorano filoni di porfidi rosa o grigi. Dal punto di vista idrologico l’area è interessata da due corsi d’acqua importanti, il Rio Ulassai, affluente del Flumineddu, e il Rio Perdixeddu dove è stato realizzato un piccolo laghetto. Numerose sono le sorgenti presenti, classificate come scaturigini da frattura negli scisti, distribuite nel cantiere.
Aspetti vegetazionali:
La vegetazione spontanea è poco variegata. Si può senza alcun dubbio affermare che il corbezzolo è presente sul 70% del territorio ove si associa il leccio, la fillirea, il lentischio, quasi sempre l’erica in forma giovanile. Nel restante 30% sono da indicare i circa 150 ettari di lecceta adulta e qualche altra sporadica presenza della stessa essenza, e ampi tratti caratterizzati da pascolo nudo o cespugliato, talvolta con massiccia presenza di cisto. In queste ultime porzioni di territorio nel corso dei 20 anni di gestione sono stati realizzati circa 400 ettari di rimboschimenti, con essenze esclusivamente mediterranee: sughera, leccio, roverella e raramente olivastro, mandorlo, bagolaro, carrubo, castagni e sporadiche conifere. Gli interventi di miglioramento del soprassuolo con diradamenti potature e ripuliture dalle sterpaglie e dal secco, residuo di incendi degli anni precedenti sono stati eseguiti soprattutto a favore di quelle essenze pregiate quali leccio e sughera, ed hanno riguardato circa 400 Ha di territorio, ove tra l’altro è stato
possibile recuperare e vendere non meno di 7000 Mst di legna.