Il cantiere forestale Monte Omu - Perd'e Pibera ha un estensione di circa 386 ettari ed è costituito da due corpi principali, quello di Perd’e Pibera (accessibile dal centro abitato di Gonnosfanadiga) e quello di Monte Omu.
STORIA e NOTIZIE
Il primo nucleo del cantiere è nato alla fine degli anni ’50 come cantiere-scuola, ubicato all’interno del territorio del Comune di Gonnosfanadiga, con un estensione di circa 100 ettari. A questo nucleo originario, nel 1971 vengono ceduti a titolo gratuito all’Ispettorato Forestale circa ulteriori 145 ettari di proprietà dell’allora ETFAS, questo primo nucleo va a costituire l’area che si estende dal parco di Perd’e Pibera fino a Punta Cammedda (una delle cime della catena del Linas).
L’area del Parco di Perd’e Pibera agli inizi del secolo scorso è stata interessata da una breve attività mineraria, grazie al ritrovamento di un giacimento di molibdenite, un minerale particolarmente raro per l’Italia che lo rendeva prezioso. Proprio la speranza di ricavare grandi quantitativi di minerale, porto a impiegare notevoli risorse economiche non solo per l’apertura di gallerie, di cui sono evidenti ancora le tracce, ma anche per la costruzione di un impianto di trattamento del minerale e di altri edifici a supporto delle attività estrattive, oggi ristrutturate e utilizzate in parte come sede del cantiere forestale e in parte dal Comune.
Nel 1984 vengono acquisiti circa 150 ettari di terreno di proprietà pubblica e privata, che va a costituire il secondo corpo del cantiere denominato appunto monte Omu.
Sui terreni acquisiti sono stati realizzati, nelle aree maggiormente degradate dei rimboschimenti misti di conifere e latifoglie al fine di favorire lo sviluppo di una copertura arborea e favorire nel tempo lo sviluppo della una vegetazione autoctona. Parte della superficie, circa 50 ettari, sono stati restituiti intorno agli anni 90 ai proprietari.
Infine nel 1989 il cantiere che fino ad allora era gestito dall’Ispettorato Ripartimentale del Corpo Forestale e Vigilanza Ambientale di Cagliari, passa all’Ente Foreste (che dal 2016, per effetto della Legge Forestale Regionale, diventa Agenzia regionale Forestas).