La Scrofularia è una erbacea perenne con fusto robusto, a sezione quadrangolare glabro, eretto e ramoso.
Si presenta completamente glabra, di odore sgradevole, altezza che può superare i 120 cm, con radice grossa, fibrosa.
Il periodo di fioritura va da maggio a luglio, con fiori brevemente peduncolati disposti in cime ascellari, calice con 5 lobi arrotondati con il margine intero, largamente bianco-scarioso.
Il frutto è una capsula ovoide-conica, glabra, acuminata, con valve coriacee e contiene numerosi piccoli semi neri.
Habitat:
Vegeta in suoli umiferi, ambienti umidi ombrosi e freschi, luoghi degradati, bordi delle strade, presso sorgenti, fino a mille metri s.l.m.
Etimologia:
Da scróphula (SCROFOLA): perché si riteneva utile nella cura della scrofolosi (alias adenite tubercolare - un tipo di infezione delle stazioni linfonodali, in particolare del collo, dovuta al genere Mycobacterium - responsabile delle forme di tubercolosi extra-polmonare) che si faceva con alcune specie di questo genere.
TRIFOLIATA: dal prefisso tri- tre e da fólium foglia - che ha solo tre foglie oppure con foglie composte di tre foglioline.
Curiosità:
Come tutte le scrofularie contiene saponine, alcaloidi, sali minerali, ed i seguenti acidi: malico, cumarico, butirrico,palmitico. Inoltre è ricca di vitamina C e D. Le scrofularie venivano utilizzate per trattare ustioni, infiammazioni e altre malattie della pelle, o applicata come cataplasma per eczemi pruriginosi, psoriasi, rigonfiamenti, piaghe e piccole ferite. In Supramonte gli anziani applicavano le foglie riscaldate alla fiamma su pustole e piaghe per il suo potere di guarire le infezioni, da cui il nome 'tirada e sanada' (Tiresana). Ha proprietà cicatrizzanti, vulnerarie, coleretiche, depurative e ipoglicemizzanti.