Aromatica, perenne, suffruticosa, alta 30-50 cm, molto ramificata fin dal basso, con base lignificata. I fusti appena formati sono ricoperti da una peluria argentea. Presenza di numerosi fascetti fogliari alla base delle foglie. Le foglie alterne, sessili, strette e lineari, di colore grigio-verde o grigio-cenerino, sono lunghe 3-4 centimetri e quasi filiformi con l’estremità rivolta verso il basso e ricoperte da fine peluria sulle due facce. I fiori, tubolosi, profumati, ermafroditi, di colore giallo-oro, hanno una lunga corolla tubolare che termina con 5 lobi triangolari, sono riuniti in tanti piccoli capolini di colore dorato brillante. Tutte le parti della pianta sono fortemente aromatiche, in particolar modo i fiori. I frutti sono piccolissimi acheni piumosi, lucenti, bianchi, di forma cilindrica.
Elicriso
![cespuglio di Elicriso cespuglio di Elicriso](https://www.sardegnaforeste.it/sites/default/files/styles/470x300/public/206665.jpg)
La pianta intera veniva utilizzata per bruciare le setole dei maiali macellati, per l'aroma particolare che conferiva al lardo. Le parti fiorite mantengono il loro vivido colore anche essiccate, e vengono utilizzate per profumare la biancheria e gli ambienti. In cosmetica l'elicriso è impiegato come fissante nei profumi.
Come pianta officinale era già apprezzata in epoca greco-romana e nel medioevo. Recentemente non solo sono state confermate le virtù già note ma se ne sono scoperte altre: contiene un olio essenziale, acido caffeico, acido ursolico, resine, mucillagini e sostanze coloranti che nell'insieme prendono il nome di elicrisina. I diversi preparati a base di elicriso (estratto fluido, sciroppo, areosol, tisane) possono trovare impiego nelle malattie dell'apparato respiratorio, nelle malattie reumatiche e allergiche, nelle malattie epatiche, nelle flebiti, nelle cefalee e perfino nelle ustioni e per curare i geloni.