Aromatica, perenne, suffruticosa, alta 30-50 cm, molto ramificata fin dal basso, con base lignificata. I fusti appena formati sono ricoperti da una peluria argentea. Presenza di numerosi fascetti fogliari alla base delle foglie. Le foglie alterne, sessili, strette e lineari, di colore grigio-verde o grigio-cenerino, sono lunghe 3-4 centimetri e quasi filiformi con l’estremità rivolta verso il basso e ricoperte da fine peluria sulle due facce. I fiori, tubolosi, profumati, ermafroditi, di colore giallo-oro, hanno una lunga corolla tubolare che termina con 5 lobi triangolari, sono riuniti in tanti piccoli capolini di colore dorato brillante. Tutte le parti della pianta sono fortemente aromatiche, in particolar modo i fiori. I frutti sono piccolissimi acheni piumosi, lucenti, bianchi, di forma cilindrica.
Elicriso
La pianta intera veniva utilizzata per bruciare le setole dei maiali macellati, per l'aroma particolare che conferiva al lardo. Le parti fiorite mantengono il loro vivido colore anche essiccate, e vengono utilizzate per profumare la biancheria e gli ambienti. In cosmetica l'elicriso è impiegato come fissante nei profumi.
Come pianta officinale era già apprezzata in epoca greco-romana e nel medioevo. Recentemente non solo sono state confermate le virtù già note ma se ne sono scoperte altre: contiene un olio essenziale, acido caffeico, acido ursolico, resine, mucillagini e sostanze coloranti che nell'insieme prendono il nome di elicrisina. I diversi preparati a base di elicriso (estratto fluido, sciroppo, areosol, tisane) possono trovare impiego nelle malattie dell'apparato respiratorio, nelle malattie reumatiche e allergiche, nelle malattie epatiche, nelle flebiti, nelle cefalee e perfino nelle ustioni e per curare i geloni.