Unico canide presente oggi nelle isole del Mediterraneo, in Sardegna è presente la sottospecie endemica ichnusae differenziatasi a seguito dell’isolamento geografico.
Questa sottospecie "sarda" della volpe rossa europea è più piccola: caratteristica la sua testa triangolare, il muso appuntito, orecchie e occhi grandi, tronco allungato e snello.
La coda è lunga e la colorazione è bruno-rossastra o fulvo-grigiastra, inferiormente biancastra.
Diffusa in tutta la Sardegna, anche se difficilmente visibile per le sue abitudini crepuscolari ed il comportamento elusivo.
Il problema delle volpi uccise barbaramente
Il problema delle volpi crudelmente uccise ed appese alle recinzioni è (ahinoi) molto diffuso nell'Isola: spesso deriva da una tradizione agro-pastorale tanto stupida quanto dannosa e difficile da estirpare; si crede infatti che queste pratiche tengano lontane le volpi dai centri abitati e dagli allevamenti di pollame o dalle vigne (in realtà non funziona).
Suggeriamo sempre e comunque, quando si dovesse trovare una volpe uccisa in questo modo, di fare la segnalazione alla stazione forestale (Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale, CFVA): il maltrattamento di questi animali è un reato (è vietato procurare sofferenza e utilizzare metodi barbari come le tagliole, i bocconi pieni di vetro tritato e/o veleno); lo stesso Corpo forestale dovrebbe poi verificare eventuale avvelenamento (che è parimenti un reato perseguibile penalmente). Anche la detenzione di selvatici, senza autorizzazione, per la Legge Regionale 23/98 è vietato e sanzionabile.