Martora

 Martora ( Martes martes ) Foto Gianni Sirigu . TK0A3113t

Molto diffusa, anche se non è facile incontrarla nei boschi, per il suo comportamento elusivo.

Predatore di vertebrati di piccola e media taglia, generalmente roditori e lagomorfi (lepri e conigli) ma si nutre all'occorrenza anche di insetti (coleotteri ed ortotteri) e di frutti e bacche selvatiche (more, fichi, carrube, pere, uva, etc.). 

La martora è a sua volta una preda dell’aquila reale e della volpe.

È un animale agilissimo, capace di compiere lunghi salti da un ramo ad un altro. 

Ha il comportamento tipico di un animale solitario e notturno, e durante le ore diurne si rifugia spesso negli alberi.
Anche per questo è difficile incontrarlo: in genere preferisce la vegetazione fitta, in grado di offrirle un’adeguata protezione e non ama gli spazi aperti; solo in periodi di ristrettezze alimentari si spinge fino alle aree abitate per predare soprattutto pollame. 

La scelta della tana ricade normalmente tra le radici o nelle cavità degli alberi, o ancora, in anfratti rocciosi.

Extra

La struttura sociale della martora è basata sulla territorialità rigida sia delle femmine sia dei maschi (solitari) che difendono il proprio territorio dalle intrusioni di altri individui: lo spazio d'azione di un maschio in genere coincide con quello di una o più femmine.

Origine zoogeografica:
Paleartica. La martora è stata introdotta in Sardegna dall’uomo in epoca preistorico – storica.
Areale di distribuzione:
Nel mediterraneo è localizzata nelle isola di Sardegna, Sicilia, Elba e Baleari, la sua presenza in Corsica è invece dubbia. Attualmente la distinzione nella sottospecie latinorum non è più considerata valida.
Identificazione:
Simile alla donnola ma di dimensioni superiori (lunghezza testa - corpo 39-51cm, peso kg. 1-1,2) e ha una caratteristica macchia pettorale molto allungata di colore giallo - arancio; il colore della pelliccia è marrone con toni soffusi di giallo. La gola e il sottogola sono spesso color tuorlo d’uovo, talvolta giallo chiaro. La forma del corpo risulta slanciata con una lunghezza di circa 40-50 cm. La coda è lunga attorno ai 25 cm, il muso è allungato, le orecchie rotonde ed arti robusti con forti unghie.
Habitat:
Tipico abitatore e predatore degli ambienti boschivi maturi, vive di preferenza nelle foreste di latifoglie. Nell’Isola, in mancanza di competitori, la sua nicchia ecologica è più vasta e comprende anche le zone coltivate e le macchie.
Riproduzione:
La maturità sessuale viene raggiunta a circa 2 anni. L’accoppiamento avviene tra luglio e agosto; la gravidanza dura 8 - 10 mesi e i piccoli, da 2 a 5, nascono nella primavera successiva, tra marzo e aprile. Vengono allattati per circa due mesi e si rendono indipendenti al terzo mese.
Status di conservazione:
Specie rara a livello regionale, non minacciata a livello italiano ed europeo.
Fattori di minaccia:
Riduzione e antropizzazione degli habitat e incendi.
Grado di protezione:
Convenzione di Berna (legge 503/1981, allegato III); Legge Regionale 29 luglio 1998, n° 23.
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Scheda
Nome latino:
Martes martes
Nome sardo:
Grassimile, assile, sivile, (g)rassi(vi)le, cassibi, ibirru, birru, sbirru, schirru, mracciu, martzu
Classe:
Ordine:
Famiglia:
Fauna:
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