Vespertilio mustacchino
Areale di distribuzione:
Entità eurasiatico-maghrebina, segnalata in tutti i Paesi europei con l’eccezione dell’Islanda. I dati disponibili confermano quasi con certezza che la specie in Italia sia presente in tutto il territorio nazionale.
Identificazione:
E’ il più piccolo dei Myotis europei. La specie ha il labbro superiore molto peloso, il muso appuntito, l’orecchio più lungo che largo, il trago sviluppato per più di ¾ dell’altezza del padiglione auricolare. La lunghezza testa-tronco è di 35-48 mm e l’apertura alare di 190-225 mm. La colorazione dorsale varia dal bruno scuro al nerastro ed il ventre è bianco-grigiastro. Si distingue facilmente dagli altri Vespertilioni per la colorazione scura presente nelle parti nude della pelle.
Habitat:
Generalmente frequenta ambienti forestali sia in pianura che in montagna, aree aperte e zone umide. Attualmente lo ritroviamo anche nei parchi e nei giardini prossimi ai centri abitati. I rifugi estivi sono situati generalmente nelle soffitte, all’interno delle spaccature dei muri talvolta sfrutta anche le cavità degli alberi. e spesso si trovano nelle vicinanze dei corsi d’acqua. Nei mesi invernali si rifugia spesso nelle grotte. La caccia ha inizio subito dopo il tramonto e in alcuni casi si può osservare in volo anche nelle ore diurne. Si nutre prevalentemente di Ditteri (soprattutto Tipulidi), Aracnidi e Lepidotteri, catturati in volo ad altezze generalmente inferiori ai 6 m oppure direttamente sulla vegetazione o al suolo. Il volo è piuttosto rapido e agile.
Riproduzione:
Le colonie sono formate da un piccolo numero di individui e gli accoppiamenti hanno luogo dall’autunno alla successiva primavera. La gestazione dura attorno ai 50 giorni e le femmine partoriscono un unico esemplare, eccezionalmente due, tra giugno e luglio. Le femmine raggiungono la maturità sessuale generalmente a 15 mesi.
Status di conservazione:
A minor rischio (preoccupazione minima).
Fattori di minaccia:
L’alterazione dell’habitat ed il disturbo nei rifugi possono rappresentare una minaccia per la specie.
Grado di protezione:
Convenzione di Berna, All. II; DIR. CEE 43/92, All. IV; L. 157/92; L.R.23/98.