Chiurlo maggiore
Origine zoogeografica:
Corologia euroasiatica
Areale di distribuzione:
Diffuso nelle regioni centrali e settentrionali dell’Europa e dell’Asia. In Italia è di doppio passo (agosto-settembre, marzo-aprile). In Sardegna è presente come svernante.
Identificazione:
Il genere è facilmente riconoscibile per il lungo becco all’ingiù. Il Chiurlo maggiore è il più grosso fra gli uccelli limicoli europei. Di forma robusta e slanciata, coda lievemente rotonda e becco lungo, appuntito e ricurvo verso il basso, zampe lunghe e sottili. Presenta una colorazione brunastra screziata, leggermente più chiara sul ventre, becco scuro leggermente sfumato di rossiccio, zampe grigio-verdastre. Le dimensioni raggiungono i 51 –57 cm di lunghezza e un peso di 600-900 gr. Il volo è veloce con lenti battiti d’ala.
Habitat:
La specie predilige le spiagge, i litorali ricchi di zone fangose, le lagune e gli estuari. La dieta è costituita da sostanza vegetali, vermi, insetti e molluschi che cattura con il lungo becco. Di carattere timido e sospettoso, vive gregario formando gruppi di medie dimensioni.
Riproduzione:
Il periodo riproduttivo inizia alla fine di aprile e nel territorio occupato il maschio, soprattutto durante le ore notturne, si fa sentire con un canto prolungato. Il nido è posto sul terreno leggermente rialzato tra la fitta vegetazione. La femmina depone 4-6 uova, covate da entrambi i sessi.
Status di conservazione:
La popolazione svernante in Italia si è dimezzata negli ultimi dieci anni. Le aree di alimentazione e riposo sono limitate ad ambiti protetti ove la specie non è disturbata dall’attività venatoria. L’elevata pressione antropica condiziona pesantemente anche la piccola popolazione nidificante (Art. di Marco Zenatello-Uccelli d’Italia)
Fattori di minaccia:
Alterazione degli ambienti lacustri, bonifica delle zone umide in generale. Inquinamento delle acque.
Grado di protezione:
Convenzione di Berna allegato III