Il complesso forestale “Pabarile” è localizzato nel massiccio vulcanico del Montiferru nella Sardegna centro-occidentale, in un’area montana di notevole interesse ambientale e paesaggistico.
L’altitudine del complesso forestale varia dagli 814 m s.l.m. di “Funtana e S’Elighe” ai 1050 m. del Monte Urtigu che rappresenta la cima più alta del del massiccio di Montiferru.
L’area ricade completamente nella sezione “514-III Cuglieri” della Carta Topografica d’Italia 1:25.000 amministrativamente nei Comuni di Santulussurgiu e Cuglieri.
Devastante incendio del luglio 2021
Quest'area è stata interessata da un devastante incendio che ha percorso ingenti superfici boscate nel corso dell'estate 2021: sono in corso progetti di monitoraggio per pianificare gli interventi da attuare. Maggiori informazioni a partire da questa notizia
Aspetti climatici:
Nonostante sia presente all’interno del Complesso Forestale una stazione di rilevamento dei dati termopluviometrici gestita dall’Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici, non sono, al momento disponibili i relativi dati. Dall’analisi dei dati termo-pluviometrici relativi alla stazione di Cuglieri si evince che l’area appartiene al tipo climatico mesodermico umido con ampio deficit estivo.
Il regime pluviometrico è quello tipico IAPE (inverno, autunno, primavera, estate).
Aspetti geopedologici:
Sotto il profilo geolitologico il Montiferru è costituito da un’area vulcanica ricoperta da colate basaltiche e coltre laviche profondamente incise. Le vulcaniti presenti appartengono a due distinti cicli vulcanici, il primo oligo-miocenico ed il secondo al plio-quaternario.
Nella zona sono presenti una serie di rilievi quali Punta Piccone (877 m s.l.m.), Monte Pertusu (970 m s.l.m.), Monte Urtigu (10502 m s.l.m.) e Monte Crastu Nieddu (973 m s.l.m.) che si sviluppano in direzione sud-ovest nord-ovest e che conferiscono al paesaggio una morfologia in alcuni tratti estremamente accidentata, con pendenze elevate. Dal punto di vista podologico esiste una notevole variabilità in relazione alla presenza e tipo di vegetazione e alla morfologia. Nelle aree da pianeggianti a subpianeggianti ricoperte da vegetazione forestale, si possono riscontrare suoli evoluti e profondi, mentre nelle aree prive di vegetazione, con pendenza elevata e morfologia accidentata, sono presenti suoli superficiali, fortemente erosi con comparsa di roccia affiorante. Secondo la classificazione della Soil Taxonomy i Rock outcrop, Lithic Xerochrepts, Lithic Xerorthents sono i suoli maggiormente rappresentati nella zona. Intensi processi erosivi si sono verificati soprattutto dopo l’incendio dell’estate del 1994.
Aspetti vegetazionali:
La vegetazione climax è rappresentate dall’orizzonte mesofilo della foresta di Quecus ilex ed in parte nell’orizzonte freddo-umido delle foreste montane del Quercus ilex e Quercus pubescens.
L’attuale paesaggio vegetale risente notevolmente dell’attività antropica; gran parte del complesso acquisito dall’Ex Azienda Foreste Demaniali all’inizio degli anni ’70 è stato rimboschito mediante impianti misti di conifere - pino nero e pino marittimo- e latifoglie - leccio e roverella. Gran parte del complesso è stato interessato da un incendio di vaste dimensioni nell’estate del 1994, per cui costituite in gran parte da specie quali Erica arborea, Cistus spp. e Cystus villosus. In alcune zone è presente una buona rinnovazione agamica delle specie di interesse forestale, mentre in altre aree quest’ultime sono praticamente assenti. Nella parte settentrionale del complesso, l’unica non interessata dall’incendio, è presente un rimboschimento misto, con lo strato dominante di conifere - cedro, pino nero e pino marittimo) e quello dominante di latifoglie - leccio e roverella - fortemente aduggiate.