Il presidio forestale fa parte di un ampio perimetro forestale in occupazione temporanea dall’Agenzia Forestas, per una superficie complessiva di ettari 797 circa. Il perimetro si articola in due zone distanti fra loro Km. 6 circa in linea d’aria. Le quote altimetriche più elevate si riscontrano sulla punta “Gastea” a metri 798 s.l.m.; “Pitzu de Toni” a metri 792 s.l.m. mentre buona parte si sviluppa a quota 760 circa s.l.m. sul “Taccu de Marcusa” ove la morfologia è più dolce.
I corsi d’acqua sono dei rii a carattere stagionale, i quali presentano fenomeni di erosione intensiva. Il Corpo di Nusaunu confina naturalmente a SE- S – SW con il fiume Flumendosa. L’intera area del complesso ricade in zona vincolata ai sensi del R.D. n°3267/1923, della L. 991/52 e della L. 490/99
Seulo
Inquadramento geografico:
Provincia: Cagliari
Comune: Seulo
Superficie: ha 796 circa
Aspetti climatici:
Per quanto concerne i dati relativi alla piovosità ed alla temperatura si è fatto riferimento ai valori riportati dall’Arrigoni in “Fitoclimatologia della Sardegna” Webbia 1968 su alcune stazioni vicine alla zona interessata. Ciò che emerge dai dati è un ampio deficit idrico che in media interessa quattro mesi l’anno, ma che in alcuni casi può manifestarsi per un tempo anche maggiore.
Aspetti fitoclimatici:
Secondo la classificazione fitoclimatica del Pavari (1916) la zona si colloca nel Lauretum secondo tipo, sottozona fredda.
Aspetti geopedologici:
Secondo la “Carta dei Suoli della Sardegna” di Aru Baldaccini e Pietracaprina, la pedologia della zona è caratterizzata da terre brune, terre rosse litosuoli e roccia affiorante su calcari mesozoici e scisti cristallini del Paleozoico. Le terre brune presentano un profilo maturo con l’orizzonte A, ricco di sostanza organica, ma nella zona in esame, tali condizioni sono limitate ad aree molto ristrette nelle quali la vegetazione è ancora presente ed è costituita da macchia foresta mediterranea molto vicina alla fase climax, mentre nella maggior parte del territorio i suoli sono degradati e l’orizzonte A è quasi assente per azione dell’erosione superficiale dovuta alla scomparsa della vegetazione arborea ed arbustiva.
Aspetti vegetazionali:
La vegetazione è variabile e rileva un soprassuolo profondamente modificato da quello originario a causa, come già accennato dell’azione antropica negativa esercitata per lungo tempo. Attualmente la vegetazione esistente è costituita da Cistus monspelliensis, Arbutus unedo, Genista corsica, Calicotome spinosa, Erica arborea. Gli elementi arborei presenti, seppure in gravi condizioni di degrado, consistono in lecci, sughere e in minor quantità fillirea e olivastri. La ricomposizione della vegetazione climax sarà molto lenta a causa dell’avanzato degrado presente all’attualità e si dovrà pertanto, far ricorso all’introduzione di specie pioniere che potranno avere anche funzioni protettive. Seguendo lo schema di Arrigoni, nell’opera citata, il perimetro dovrebbe ricadere, per quanto concerne la serie climax nelle zone delle foreste montane di Q.ilex e Q.pubescens, con escursione nelle foreste mesofile di Q. suber e Q.ilex.