Il cantiere forestale Monte Ortobene è situato nel Comune di Nuoro e ha una superficie totale di circa 1.584 ettari di cui 132 di proprietà pubblica e 1.441 di proprietà privata. Altimetricamente i terreni in questione partono da una quota di m.432 della zona di Prato Sardo agli 813 di "Pala Casteddu" e 955 di "Cuccuru Nigheddu".
I terreni sono originati dal disfacimento di rocce granitiche, del Paleozoico e presentano pendenze variabili e spessore in genere profondo. L'intera area del complesso ricade in zona vincolata ai sensi del R.D. n'3267/1923 e della L. 991/52
Monte Ortobene
"Su Monte", per i Nuoresi, è molto più di una piccola montagna facilmente raggiungibile dalla città: come diceva la stessa Grazia Deledda « ... non è vero che l'Ortobene possa paragonarsi ad altre montagne; l'Ortobene è uno solo in tutto il mondo: è il nostro cuore, è l'anima nostra, il nostro carattere, tutto ciò che vi è di grande e di piccolo, di dolce e duro e aspro e doloroso in noi. »
Inquadramento geografico:
Provincia: Nuoro
Comune: Nuoro
Superficie: 1584 ettari
Aspetti geopedologici:
Nel Monte Ortobene sono presenti tutti i tipi di granulometria, per cui si potranno trovare in zone contigue rocce molto dure e resistenti (a grana fine) rappresentate da torrioní, dicchi e pinnacoli che svettano alti e solenni, circondati da pianure o conche formate da granito arenizzato ottenuto dallo smantellamento della roccia (causato dai fenomeni naturalì) e da sabbione granitico.
Questo materiale sgretolato porta al conseguente livellamento del terreno che è occupato da una macchia fitta e dal bosco, separate da gole talvolta molto ripide e scoscese e quindi di difficile percorrenza.
Aspetti vegetazionali:
Nelle aree esposte a Nord e nelle cime più elevate rivolte a Sud è presente la lecceta. Nelle aree esposte a Sud e alle quote più basse dei versanti a Nord sono presenti le seguenti specie: Leccio, Olivastro, Corbezzolo, Quercia da sughero e Lentisco.
Alle quote più basse nei versanti volti a Sud-Est, Sud e Sud-Ovest, più degradati, prevale la macchia e la gariga e rappresentano gli stadi finali dei dinamismo regressivo delle formazioni vegetali più evolute che, in tempi più antichi, ricoprivano queste zone: i componenti più comuni sono il Cisto, l'Erica arborea, Fillirea, Ginestra spinosa, Euforbia arborea, Corbezzolo, Rovo, citiso.
Nelle zone percorse da incendio ed in lembi dove la foresta di leccio è stata "sacrificata" per ricavarne legna da ardere, sono state impiantate negli anni '50 e '60 delle pinete artificiali a Pino domestico e marittimo.
Il perimetro di rimboschimento di NUORO, sorto fin dal 1952 con finanziamento CASSA del mezzogiorno, è stato ampliato nel 1972 in seguito all'incendío dell'estate 1971 che aveva distrutto circa 600 Ha. di bosco.
La zona sita in località "VALVERDE" - "PRATO SARDO" - "UGOLIO" - "JANNA BENTOSA" e più per complessivi Ha 520 circa costituita da un soprassuolo misto di Conifere e Latifoglie aventi età media 25-26 anni, è stata percorsa da diversi incendi negli anni 1982-83-84 con conseguenti danni al soprassuolo boschivo e precisamente su circa 80-90 Ha, mentre il resto del bosco si sta sviluppando regolarmente. Nella zona di Sennurtui un incendio nel 1996 ha distrutto circa 10 ettari di bosco misto di Leccio e Pini Mediterranei. L'opera di ceduazione e conversione delle Leccete è stata già in parte eseguita, mentre è indispensabile programmare ulteriori interventi in maniera da completare l'opera di recupero funzionare delle formazioni artificiali pure e miste.