Scoprire e studiare i sistemi agroforestali della Sardegna
Mercoledì 18 maggio, cinquanta ricercatori provenienti da numerosi paesi europei, ma anche Stati Uniti, Canada e Australia, hanno partecipato a una giornata in campo (field visit) nei pascoli arborati della Gallura e nel santuario nuragico Romanzesu.
L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito di “LIVINGAGRO – Cross Border Living Laboratories for Agroforestry”, progetto finanziato dall’Unione Europea con il Programma ENI CBC Bacino del Mediterraneo 2014-2020.
Il progetto coinvolge 6 partner di 4 diversi Paesi dell’area del Mediterraneo (Italia, Giordania, Libano, Grecia), tra cui l’Agenzia Fo.Re.S.T.A.S. che riveste il ruolo di capofila. Finalità del progetto è il trasferimento di conoscenza per la sostenibilità dei sistemi agroforestali del Mediterraneo attraverso la creazione di Laboratori Viventi (Living Labs).
La visita in campo è iniziata la mattina presso l’azienda Su Gialdinu di Monti. I partecipanti hanno potuto esplorare la consociazione tra querce da sughero e pascolo, che caratterizza le aziende silvo pastorali della Sardegna. Tante sono state le domande e le curiosità espresse dalla platea di ricercatori, dal metodo di estrazione del sughero, alla gestione del gregge, aspetti fitosanitari e di meccanica agraria. Nello stesso contesto, i ricercatori del CNR-ISPAAM di Sassari, partner LIVINGAGRO, hanno tenuto un seminario sul campo per illustrare gli effetti di agronomie innovative sulla produttività del pascolo. I partecipanti hanno potuto “toccare con mano” i risultati delle ricerche: i pascoli arborati si confermano ottimi ambienti per la produzione di foraggio, garantendo al contempo numerosi benefici ambientali, paesaggistici e il benessere animale, ancor più con l’applicazione di innovazioni agronomiche.
Nel pomeriggio, il gruppo di ricercatori ha raggiunto il santuario nuragico Romanzesu in cui l’agroforestry rappresenta un sito a valenza storica e antropologica, che dimostra l’intima connessione tra mantenimento del paesaggio sughericolo e presenza antropica sul territorio. Una ricercatrice del CNR IBE ha inquadrato la valenza ambientale ed archeologica dell’area, inserita nel MAB UNESCO di Tepilora, Rio Posada e Montalbo, illustrando la stretta relazione tra conservazione del paesaggio agroforestale tradizionale a sughera e sviluppo territoriale.
Un esponente della ditta Tessile Crabolu srl di Nule, ha presentato la propria esperienza, relative criticità ed innovazioni per la valorizzazione di una filiera agroforestale locale, quella della lana di pecora, quale sottoprodotto del sistema zootecnico per la costituzione di una filiera territoriale a km 0 destinata alla produzione di tappeti artigianali, materiali per l’industria edile ed altre applicazioni innovative di questo prodotto tradizionale.
La giornata si è inserita nella 5 giorni di conferenza internazionale sull’agroforestry EURAF2022, in cui l’Agenzia FoReSTAS ha organizzato anche il Workshop “Mediterranean Agroforestry Systems for Grazed Woodlands and Multifunctional Olive Systems”, side event tenutosi il 17 maggio, che ha visto la partecipazione dei partner greci e giordani del progetto LIVINGAGRO, nonché la moderazione della sessione congressuale del 19 maggio sul tema “Agroforestry in Society and Culture”, presieduta dal progetto LIVINGAGRO, in cui sono stati presentati i risultati intermedi di progetto.