Continuano le azioni di rinforzo della popolazione di Grifone (Gyps fulvus)
Mentre si parla ancora della splendida novità costituita dal Capovaccaio che già da 2 anni sta nidificando ad Alghero, e mentre già si lavora per la partenza del nuovo progetto finanziato dalla UE con fondi del programma Life per dare continuità ed estendere il territorio del Grifone (visti gli ottimi risultati ottenuti in questi anni) non cala l'attenzione e proseguono le azioni mirate a rinforzare la popolazione del Gyps fulvus nel nord-ovest dell'Isola.
IL GRIFONE IN SARDEGNA
Nei confronti della piccola popolazione sarda di questo vulturide non può calare l'attenzione, per proseguire quanto già positivamente intrapreso da un ventennio dall'Agenzia Forestas (già Ente Foreste) e dal 2015 nell’ambito del Progetto Life Under Griffon Wings.
Nel corso del 2020 sono state purtroppo registrate alcune perdite di giovani animali per diverse cause: elettrocuzione per impatto con linee elettriche (2 individui), annegamento (1 individuo), impatto contro cavi elettrici (1 individuo), prematuro involo dai nidi per possibile disturbo (2 individui).
Sui più importanti aspetti citati non si può che essere ottimisti, grazie alla collaborazione instaurata con Enel-Distribuzione nell'ambito del parternariato che per i prossimi cinque anni lavorerà fianco a fianco per il LIFE "Safe for Vultures".
Intanto però le perdite saranno rimpiazzate con diversi animali provenienti da nidificazioni in cattività presso diverse strutture zoologiche: Artis Zoo di Amsterdam (1 individuo), Zoo di Barcellona (2) e Zoo di Dresda (2). Un sesto grifone arriverà dalla vicina Corsica e più precisamente dal Centre de soins des rapaces del Parco Naturale Regionale della Corsica.
Kronos: il grande viaggiatore, disperso e ritrovato, avvelenato e salvato
Così è stato ribatezzato l'avvoltoio che arriverà dalla Corsica: una storia interessante che fa intuire la capacità di spostamento di questi energici veleggiatori. Il grifone Kronos è nato nella primavera del 2015 nelle strutture di ricovero gestite dalla cooperativa Pavees con la direzione scientifica del dott.Fulvio Genero, presso la Riserva Naturale Regionale del Lago di Cornino (Friuli V.G.) da una coppia proveniente dal Parco Natura Viva di Bussolengo/Pastrengo (Verona) e tenuta in cattività perché non idonea alla vita selvatica.
Il giovane Kronos viene liberato il 1 settembre del 2015 nei pressi della stessa Riserva, con l’auspicio che si unisca agli individui selvatici della colonia presente vicino alle Prealpi friulane e presso il fiume Tagliamento. Kronos viene munito di trasmettitore GPS e anelli identificativi, per poterne monitorare gli spostamenti nel corso del tempo, che infatti non si fanno attendere: questo intrepido volatore dopo il rilascio si dirige a ovest seguendo i rilievi prealpini, poi punta verso Cremona dove viene fotografato su un silos il 10 e 11 settembre. Si dirige poi sulle Alpi bergamasche dove viene osservato ancora su un fabbricato, ma subito si allontana.
Purtroppo il segnale GPS rilevato dagli studiosi da un giorno all'altro inizia a segnare lo stesso punto fisso, e questo può essere interpretato solo in due modi: o l’animale è morto oppure ha perso la radio.
Vengono attivate subito le ricerche, ma sia l’animale che la radio, forse finita su un tetto, sono irrintracciabili. La mancanza di ulteriori osservazioni preoccupa, considerato anche l’elevato pericolo del volo in zone dove i rapaci non sempre vengono rispettati.
Non passa molto tempo e con grande sorpresa il 3 ottobre, dopo un mese dal rilascio in natura, Kronos ricompare e viene osservato in Corsica, dove è identificato grazie alle marcature. La grande distanza percorsa (dalla Lombardia alla Corsica) e la probabile insufficiente alimentazione lo ha debilitato, tanto che il 6 ottobre viene recuperato nel nord della Corsica mentre si ciba su una pecora morta e liberato nuovamente il giorno 9 ottobre.
Rimane in giro per i monti della Corsica nutrendosi spesso in compagnia dei gipeti, nibbi reali, aquile reali e corvi imperiali che frequentano i punti di alimentazione allestiti dal Parco Naturale Regionale della Corsica: nonostante il Grifone sia un animale tipicamente gregario che ha necessità di vivere in colonie composte da decine e/o centinaia di individui, Kronos rimane in Corsica, non prova ad avventurarsi oltre il mare per unirsi alle sempre più numerose colonie “continentali” o a compiere il breve viaggio a sud verso la vicina Sardegna e la colonia Bosana.
Passano così gli anni: è il 5 aprile 2019 quando il giovane grifone viene trovato debole e poco reattivo, portato in un centro veterinario attrezzato (il Centre de soins des rapaces) dove è subito sottoposto ad analisi cliniche.
Purtroppo su Kronos viene diagnosticato, oltre ad alcuni pallini da caccia incapsulati nei tessuti, l’avvelenamento da piombo (saturnismo) dovuto all’ingestione di un proiettile probabilmente contenuto nei muscoli o nelle viscere di qualche carcassa (cinghiale?) di cui l’animale si è cibato. L’avvelenamento da piombo è generalmente letale per questi animali (cit. articolo saturnismo).
I veterinari del centro recupero della Corsica, con la supervisione del dott. Stoeckel della clinica veterinaria di Orta e dott. Alex Llopis della VCF, predispongono un protocollo di cura, in cui è stata addirittura considerata (ma fortunatamente evitata) un'operazione per l’eliminazione del frammento di piombo. Il trattamento, lungo e complesso, non è stato facile e spesso l’equipe veterinaria ha temuto che Kronos non potesse farcela.
Tuttavia oggi Kronos ha recuperato le forze e le terapie chelanti hanno dato risultati positivi, tanto che oggi non è rimasta alcuna traccia di questo metallo pesante nel sangue dell’animale.
La terapia farmacologica sfrutta la chelazione (reazione chimica per "legare" ad altri atomi il piombo) per curare alcune forme di intossicazione dovuta a metalli pesanti: una volta chelato, il metallo perde la sua tossicità all'interno dell'organismo e può essere eliminato più facilmente.
Il FUTURO DI KRONOS: le cure di Forestas, i cieli della Sardegna
Attualmente Kronos non è ancora in grado di essere rilasciato in natura (la troppa vicinanza agli uomini ne ha condizionato il comportamento) per cui necessita di un periodo di osservazione, che sarà seguito dall'Agenzia Forestas che lo prende in carico presso le voliere del Centro recupero (C.A.R.F.S.) di Bonassai (SS) gestite dai veterinari dell'Agenzia.