Martedì scorso l'aquila rilasciata nel 2022 e chiamata "Maria-A22" è morta per elettrocuzione in zona Padrongianus, vicino al corso d'acqua omonimo, nei pressi dell'aereoporto di Olbia.
Era una femmina sub-adulta, già potenzialmente matura per fare coppia e nidificare. Purtroppo l'ennesima vittima delle linee a media tensione della Sardegna.
COME è avvenuto
Il punto di contatto con le linee elettriche è stato subito rilevato, grazie al tag GPS di cui era dotata la giovane aquila, che era monitorata costantemente nei suoi spostamenti da ISPRA, partner di Forestas in tutta l'attività di reintroduzione della Bonelli.
Si tratta della sesta vittima legata alle linee di media tensione, che sono da mettere in sicurezza: questo dà l'idea di quanto sia fondamentale il meritevole impegno di Enel-Distribuzione che è al nostro fianco insieme ad ISPRA e sta iniziando, da qualche anno, a intervenire sulle linee MT per risolvere il problema e mettere in sicurezza (rispetto al rischio di elettrocuzione per i rapaci) le linee elettriche sarde.
Certamente si tratta di un duro colpo che rallenta gli obbiettivi legati al rilascio di nuovi individui, che una volta adulti possano ripopolare la nostra isola con questo preziosissimo rapace.
Purtroppo proprio questa specie di Aquila è particolarmente vulnerabile alla interazione con le linee elettriche: in questi anni di studio e osservazione ha mostrato infatti una tendenza naturale a mimetizzarsi tra le piante, e quindi anche quando usa i pali della luce, cerca ad infilarsi nelle mensole sotto i cavi, che sono i punti più pericolosi; vivendo prevalentemente in aree pianeggianti e poveri di alberi, e avendo una tecnica di caccia che richiede l'appostamento su punti sopraelevati (proprio per individuare le prede e osservare il territorio) utilizza spesso, inconsapevole, proprio i pali elettrici in media tensione.