Situata nella parte centrale della provincia dell'Ogliastra, la foresta ricade quasi interamente nel territorio amministrativo del Comune di Jerzu.
Il presidio forestale di Bingionniga, ha complessivamente una superficie pari a 580 ettari.
Il corpo principale è costituito dalla Foresta Demaniale Bingionniga, con una superficie di 444 ettari; il secondo corpo denominato Mammutara, invece, è rappresentato da terreni comunali in concessione trentennale, con un superficie complessiva pari a 136 ettari.
Aspetti climatici:
Il clima presenta una stagione estiva caldo-arida con deficit idrico ed una stagione autunno-invernale moderatamente umida nella quale si concentrano le precipitazioni.
Le temperature più basse vengono raggiunte nel mese di Gennaio, che risulta essere anche il mese più freddo, mentre il mese più caldo risulta essere Agosto.
Aspetti geopedologici:
Dal punto di vista geologico il territorio della foresta è rappresentato dal complesso calcareo-dolomitico del Giurassico. Il basamento è costituito da scisti dell’Era Paleozoica, sul quale si depositò, durante le invasioni marine del Mesozoico, una spessa coltre di sedimenti. Il tavolato così formatosi emerse dal mare durante l’orogenesi alpina, fu attaccato dagli agenti atmosferici e dai corsi d’acqua che lo smembrarono, lasciando affiorare sul basamento originario solo le grandi torri calcaree (tacchi) che rendono inconfondibile il suggestivo paesaggio.
Il paesaggio tipico delle formazioni appena descritte è morfologicamente accidentato, soprattutto nel settore sud-occidentale della foresta sono presenti le formazioni rocciose tipiche dell’altopiano calcareo – magnesiaca, i “tacchi” che contraddistinguono tutto il paesaggio dell’Ogliastra. I corsi d’acqua principali, prevalentemente a portata stagionale, sono Riu Moliapas, Riu Alusti e Riu Su Crabiolu.
L’altitudine della foresta varia dai 245 m s.l.m. in località Riu Alustia, ai 737 m s.l.m. in località Gessitu.
Aspetti vegetazionali:
La formazione forestale più rappresentativa è costituita dal bosco di leccio, utilizzato fino agli anni ’70. Durante gli anni ’90, gran parte della superficie del bosco è stata sottoposta ad interventi di ripulitura, diradamento e dei primi tagli di conversione all’alto fusto. Il bosco di leccio nella sua formazione più densa non ammette che pochi elementi tolleranti dell’ombra fillirea, pungitopo, corbezzolo, viburno,ecc. Nelle zone di fondovalle il leccio si associa all’orniello ed al carpino nero che è presente anche ai piedi delle falesie.
Laddove lo strato arboreo si dirada, per motivi topografico-edafici e come conseguenza di interventi antropici (incendio, pascolo) alla lecceta si sostituisce come formazione secondaria la macchia alta e bassa a leccio, corbezzolo, erica, lentisco, cisto, ecc.
Nelle zone rupestri è presente una flora ricca di specie rare ed endemismi, nonché di formazioni ad arbusti montani prostrati.
La superficie boscata del complesso forestale in esame risulta di 300 ha circa pari al 70% dell’intera superficie ed esercita una considerevole funzione protettiva. Le formazioni costituite da specie autoctone (cedui matricinati e fustaie transitorie di leccio) esplicano un’ottima intercettazione delle precipitazioni e una buona formazione di lettiera (suoli evoluti e ricchi di sostanza organica) e di conseguenza un’elevata azione regimante.
Il territorio della foresta di Bingionniga è particolarmente interessante dal punto di vista ambientale, visto anche il pregio naturalistico offerto dai Tacchi dell’Ogliastra.
Particolari microhabitat come le forre, le piccole valli ecc., ospitano alcuni importanti endemismi floristici quali Linaria mulleri, Satureia cordata, Iberis integerrima, sulle rupi erica, coronilla e terebinto.
La visione panoramica riserva un paesaggio suggestivo caratterizzato dal cromatismo delle falesie immerse nella fitta lecceta.