Pipistrello nano
Areale di distribuzione:
Specie centroasiatico-europea. In Italia la sua distribuzione è confermata su tutto il territorio, comprese le due Isole maggiori.
Identificazione:
Si tratta del più piccolo fra i chirotteri europei. I peli del dorso assumono una colorazione bicolore: scuri e nerastri alla base e più chiari all’estremità, mentre il ventre è chiaro. La lunghezza testa-tronco è di 36-52 mm con un’apertura alare di 180-250 mm. Il genere Pipistrellus si distingue dagli altri Vespertilionidi per avere i padiglioni auricolari separati, l’avambraccio inferiore ai 4 cm e per la presenza di 2 premolari superiori e 2 inferiori.
Habitat:
Specie molto comune in quanto abita sia i boschi che i centri abitati. È stata osservata a varie altitudini, prediligendo tuttavia le zone dal livello del mare fino alla bassa montagna. Ha attitudini fortemente gregarie e condivide il suo rifugio con altre specie. Probabilmente sedentaria, compie raramente spostamenti oltre i 50 km anche se, risulta documentato un movimento di 800 km. Generalmente passa le sue giornate dentro il rifugio concentrando le sue uscite di caccia al crepuscolo e solo occasionalmente, soprattutto verso la fine dell’inverno, caccia anche durante il giorno. Il suo volo è rapido e agile, irregolare, intorno ai 2-10 metri d’altezza. Si nutre principalmente di piccoli insetti catturati in volo come Ditteri, Lepidotteri, Tricotteri, Coleotteri, Emitteri. Il Pipistrellus pipistrellus rappresenta una delle specie più antropofile della chirotterofauna.
Riproduzione:
Gli accoppiamenti sono concentrati nella tarda estate e in autunno. La femmina partorisce generalmente 2 piccoli, raramente 1, tra giugno e luglio. Le aggregazioni riproduttive sono costituite da qualche decina di femmine, ma talvolta possono annoverare anche diverse centinaia di individui spesso in associazione con altri Vespertilionidi. La maturità sessuale delle femmine avviene già nel primo anno di vita.
Status di conservazione:
Specie ampiamente diffusa e abbondante in larga parte del suo areale.
Fattori di minaccia:
L’alterazione dell’habitat ed il disturbo nei rifugi possono rappresentare una minaccia per la specie.
Grado di protezione:
Convenzione di Berna, All. III; DIR. CEE 43/92, All. IV; L. 157/92; L.R.23/98.