Berchida
Il cantiere forestale di Bèrchida si estende su una superficie di circa 970 ettari di proprietà del comune di Siniscola.
I terreni costituiscono un corpo catastalmente unico di forma irregolare, con asse maggiore in direzione Nord-Sud.
Gli interventi ricadenti in quest’area contemplano: lavori di rimboschimento previa lavorazione e sistemazione del terreno a gradoni, interventi colturali a favore di impianti misti affermati, censimento e demaschiatura delle sughere, realizzazione di chiudenda interna, manutenzione di opere infrastrutturali, nonché servizio di prevenzione e lotta antincendio.
Inquadramento geografico:
Provincia: Nuoro
Comune: Siniscola
Superficie: 970 ettari
Aspetti climatici:
Il clima è condizionato in senso negativo dall'andamento delle precipitazioni che, notoriamente, sono concentrate nelle stagioni fresche. I valori dei fattori climatici che si espongono sono quelli elaborati sui dati della stazione metereologica di Orosei (m.19 s.l.m.).
I dati termici denotano un andamento coerente con l’alternarsi delle stagioni: ad inverni miti succedono estati molto calde e prolungate. Rarissime le temperature intorno allo zero; eccezionali quelle sotto lo zero. L’escursione termica annua è di 15,2.
Le precipitazioni sono concentrate nei mesi autunno-inverno con valori di 600-800 mm. di pioggia annua.
Il clima è di tipo mediterraneo, caratterizzato da inverni mediamente freddi e piovosi e da estati calde e siccitose. Il regime pluviometrico è del tipo I.A.P.E. e può essere definito di tipo semiarido, con massimo idrico invernale ed elevato deficit nel periodo estivo.
Aspetti fitoclimatici:
Dal punto di vista fitoclimatico, seguendo la classificazione del Pavari, il complesso in esame rientra nel Lauretum sottozona calda. Secondo la classificazione di Arrigoni (1968), formulata correlando le serie climax della vegetazione della Sardegna ed alcuni elementi climatici significativi il settore costiero considerato appartiene all’”orizzonte delle boscaglie e delle macchie, termoxerofile litoranee” caratterizzato da un clima ” semiarido”, con estate calda e forte deficit idrico, ma con massimi termici attenuati per l’influenza termoregolatrice del mare(clima oceanico marittimo);periodo freddo quasi inesistente con conseguente notevole riduzione delle specie a riposo invernale, surplus idrico invernale assai modesto, in qualche anno inesistente.
Aspetti geopedologici:
Dal punto di vista geologico il Complesso Forestale in argomento è costituito da rocce intrusive del paleozoico (graniti), fortemente acidi, di estrema durezza, di difficile alterabilità, dove l’azione degli agenti atmosferici si rende manifesta solo nei tempi lunghi.
L’alta percentuale dei materiali sabbiosi (70/75%) determina le caratteristiche granulometriche, le argille e i materiali limosi costituiscono, in parti pressoché uguali, la restante parte percentuale.
La morfologia risulta aspra e frastagliata, con affioramenti rocciosi e versanti a forte pendenza, caratteristici dei substrati granitici; sulle aree alluvionali la morfologia è più dolce e arrotondata, non mancano comunque versanti con pendenze accentuate, dovute a erosione diffusa e localizzata sia per le caratteristiche fisiche del terreno che per il regime idrico. Nelle aree a giacitura piana e in quelle con presenza di matrice boschiva si è in presenza di suoli ascrivibili rispettivamente a “suoli alluvionali” e “terre brune forestali”, mentre in quelle a morfologia tormentata e con elevati valori di pendenza la situazione degrada verso i "Litosuoli", "Rancker" e "Proto- Rancker", mettendo, talvolta, a nudo la matrice litologica. L’azione di degrado è dovuta soprattutto ai disboscamenti, ai ripetuti incendi e al pascolo indiscriminato nonché, all’azione erosiva delle acque superficiali e alla rapida mineralizzazione della sostanza organica. L’azione combinata di questi elementi ha accelerato il processo di degradazione, con la scomparsa dell’orizzonte umifero e di conseguenza una regressione della vegetazione verso forme meno evolute (cisteto). Il sistema idrografico è piuttosto elementare. Si tratta di una rete di piccoli torrenti che defluiscono dai rilievi collinari dell’entroterra confluendo in parte nel rio Berchida e in parte direttamente a mare. Il bacino imbrifero che li alimenta prende il nome di Bacino dei rii di Berchida. La portata idrica ha una grande variabilità stagionale con massimi apporti in inverno e minimi in estate in sintonia con il regime pluviometrico.
Aspetti vegetazionali:
Su parte di questi terreni e più precisamente sul versante mare, per circa 500 ettari, a partire dagli anni ottanta furono finanziati dalla Cassa per il Mezzogiorno progetti di forestazione che la Sarfor S.p.A. portò a compimento nel 1986. L’intervento interessò il rimboschimento di quelle aree dove il fuoco ed il pascolamento eccessivo avevano fortemente degradato il terreno e la vegetazione residua (costituita essenzialmente da cisto). Per l’impianto vennero utilizzate Conifere ( P. Domestico, P. d’Aleppo ) e Latifoglie (Q.Suber) in rapporto di tre a uno, con un sesto d’impianto 3x2 con una densità finale di 1.666 piante per ettaro. L’intero perimetro fu dotato di infrastrutture quali viabilità di servizio, recinzioni, fasce parafuoco perimetrali e due vasconi . Alla fase d’impianto e dopo le prime cure colturali effettuate dalla ex Sarfor , occorre ora far seguire un organico piano d’interventi per mettere l’intero sistema nelle migliori condizioni vegetative, assicurando la perpetuità dei soprassuoli ed ottimizzando la produzione legnosa. Sulla restante parte ossia sul versante SS125, dove non si è attuato nessun tipo d’intervento, a causa dei ripetuti incendi e dell’intenso pascolamento, i terreni sono piuttosto degradati con una sensibile presenza di roccia affiorante. La vegetazione è costituita da formazioni a macchia mediterranea , composta principalmente da Olivastro, Corbezzolo, Fillirea, Erica, Cisto ecc. con sporadica presenza di ceppaie di Leccio e Sughera, che spesso al variare delle condizioni topografiche-edafiche si dirada e degrada a macchia bassa e gariga.
Situazione colturale
Impianto Misto (Conifere e Latifoglie) Ha 200
Ceduo Disetaneo di Q.Suber Ha 10
Eucalipteto Ha 2
Macchia Mediterranea degradata Ha 460
Come si raggiunge:
Da Orosei, risalendo sulla S.S. 125 verso Olbia, dopo 17,500 km si incontra una casa cantoniera sulla sinistra. 500 m più avanti si imbocca a destra una stradina non asfaltata