ANARF nel proprio sito ha reso pubblica la (proposta di) Carta dei Principi per la gestione sostenibile delle Foreste Demaniali che verrà discussa nel convegno del 12 Aprile 2024 organizzato a Roma in collaborazione con la Direzione Foreste ed Economia Montana del MASAF (Ministero dell’Agricoltura, della sovranità Alimentare e delle Foreste).
UNA CARTA DI PRINCÌPI PER GUIDARE LA GESTIONE SOSTENIBILE DI TUTTI I BOSCHI ITALIANI
La Carta proposta (ed allegata anche in questa pagina, in formato PDF) propone l’applicazione dei principi di buona gestione dei Demani forestali regionali (DFR) per il conseguimento degli obiettivi indicati, richiedendo di sviluppare sinergie sia tra i gestori dei Demani Forestali di Regioni e Province Autonome, sia a livello internazionale; necessita di continuità nel perseguire gli obiettivi prioritari in un contesto di multifunzionalità, sia nella pianificazione che nella gestione ordinaria delle foreste.
Con questa visione i sottoscrittori della “Carta” promuoveranno lo sviluppo sostenibile e durevole della Biosfera anche per condividere e diffondere una cultura di solidarietà ambientale di livello internazionale.
Le foreste demaniali: un patrimonio prezioso
Le proprietà Forestali delle Regioni e delle Province Autonome (DFR) sono un patrimonio pubblico prezioso che, dall’area mediterranea a quella alpina, rappresentano la grande varietà di ecosistemi, paesaggi culturali, realtà sociali ed economiche dell’Italia.
Insieme, quindi, i DFR costituiscono un bene primario di interesse pubblico da custodire con cura e continuità. Le foreste dei Demani Regionali costituiscono spazi in cui è possibile coniugare, in periodi temporali diversi, sia la produzione di legno, prodotti non legnosi ed altri servizi ecosistemici sia la fruizione da parte delle persone, che le visitano per riscoprire il senso del bello e dello stupore, così come per svolgere attività sportive, culturali, turistiche, di benessere fisico o anche solo di svago.
I DFR rappresentano anche un’importante eredità culturale, che si esprime nei paesaggi di cui fanno parte, ma anche nelle grandi tradizioni di gestione forestale che si sono manifestate nel nostro Paese, come quelle degli Ordini Monastici, delle Repubbliche Marinare, dei diversi Stati e Governi preunitari, del Regno e della Repubblica Italiana, anche attraverso l’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali.
Tale eredità, in aree idonee e ben delimitate, dovrà essere conservata e valorizzata con opportune attività di comunicazione a vantaggio della cultura della gestione forestale e di una fruizione del territorio che non sia solo ambientale. Per conservare e dare valore a tale ricchezza la gestione dei DFR può e deve essere un esempio per tutti i proprietari di boschi e, allo stesso tempo, può e deve essere opportunità di sviluppo per i territori, nonché fonte di benessere per tutti i gruppi sociali che possono trarne beneficio. Un obiettivo del genere, definendo caso per caso le priorità con il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i portatori d’interesse, dovrà essere perseguito ricercando la maggiore multifunzionalità possibile.
La gestione dei DFR dovrà inoltre soddisfare le esigenze ambientali, economiche e sociali del presente, facendo in modo che le generazioni del futuro possano trarne gli stessi benefici e, se possibile, anche di più, concretizzando così il concetto di sostenibilità.
Ogni scelta dovrà favorire lo sviluppo locale e, nello stesso tempo, contribuire a migliorare le condizioni ambientali globali, in coerenza con i documenti nazionali e internazionali che assegnano alle foreste un ruolo essenziale per il benessere della vita sulla Terra.
I principi espressi dalla Carta si richiamano alla Strategia Forestale Europea 2030, al documento Eustafor “Managing Forests Responsibly for the People and the Planet”, alle Dichiarazioni delle Conferenze Ministeriali sulla Protezione delle Foreste (Forest Europe) che si sono susseguite dal 1993 ad oggi, al Testo Unico in materia di Foreste e filiere Forestali (TUFF – D.lgs. 34/2018), alla Strategia Forestale Nazionale 2022, nonché alle strategie forestali nazionali di altri Paesi europei.
Su tali basi e in coerenza con i suddetti documenti la gestione dei DFR italiani dovrà portare allo sviluppo sostenibile ed equilibrato a vantaggio di ogni gruppo sociale che si rivolge alle foreste, per una migliore qualità del territorio e, conseguentemente, della vita delle persone.