I comuni di Gonnesa e Iglesias, in forma associata, hanno richiesto a Forestas l'avvio dell'accatastamento di una splendida rete locale di sentieri escursionistici, circa 33 chilometri, pre-esistenti e recentemente risistemati anche grazie al progetto "Normann custodi del futuro".
Una lunga e proficua riunione, nel pomeriggio del 5 aprile, tra l'associazione dei proponenti (gruppo di volontari di Villaggio Normann) ed alcuni tecnici dell'Agenzia, sia dello sportello del sentiero di Iglesias, sia della Direzione Generale Forestas di Cagliari in qualità di componenti del Tavolo Tecnico Regionale per la RES, la Rete dei sentieri regionale, insieme al CAI di Cagliari.
Cittadinanza attiva
Frutto del lavoro di cittadinanza attiva di un gruppo di cittadini resilienti, aiutati dai due comuni "capofila" e da numerosi altri soggetti istituzionali pubblici e privati per valorizzare il borgo. Un laboratorio sociale, per dimostrare "dal basso" che è possibile salvare i piccoli villaggi minerari dall'abbandono. Sentieri che sembrano capaci (e si propongono) di collegare in maniera organica e "filologica" i villaggi minerari storici di Iglesias Monteponi - Monte Agruxiau (dove fra l'altro ha sede il Servizio Territoriale Forestas e lo sportello sentieri del Sulcis) - Bindua - San Giovanni e Seddas Moddizzis con quelli di Normann e Monte Onnixeddu (nel comune di Gonnesa). Sentieri che raggiungono il mare: sia con lo sguardo che spazia da Porto Paglia a Fontanamare e Porto Ferro, sia con una diramazione verso Nebida.
Aspetti storici e archeologici
L'area di Monte S.Giovanni o Monte Barlao è interessata da attività mineraria sin dall'epoca Romana; è ricca di testimonianze delle attività estrattive medioevali; in questa località le miniere realizzate diffusamente nel XIX e XX secolo hanno lasciato resti importanti e ben distribuiti tra altri residui industriali, minerari, archeologici che rendono quest'angolo di Sardegna uno scrigno del tempo; si spazia dalla grande acropoli mineraria di Monteponi fino alle realtà più piccole di M.Scorra e M.Onnixeddu. Un vero e proprio "filo di Arianna" che accompagnerà gli escursionisti collega i villaggi (ex-)minerari con le architetture originali, neoclassiche e anglosassoni, attraverso villaggi ancora abitati da famiglie "resilienti" e villaggi fantasma ben conservati, affascinanti e suggestivi, tragici e magnifici nel contempo.
Vegetazione e Paesaggi
Lungo questi sentieri, a momenti pare d'essere in Supramonte: e questo è letteralmente incredibile. Le caratteristiche faglie dei terreni, tra filoni di calciti e galena argentifera, sono ricchi di cavità naturali interessate da fenomeni carsici imponenti; tutto intorno è un fiorire di paesaggi di calcare riconquistati da boschi di leccio, solcati dai tracciati di antiche mulattiere e percorsi da stradelli e sedime ferroviario, anche decauville a traino animale. Nell'altopiano di Sedda is Fossas lo sguardo può spaziare in tutte le direzioni, interrotto solo occasionalmente da lembi boscosi intorno agli insediamenti minerari - quel che resta dopo lo sfruttamento di secoli. Mentre la fauna selvatica riconquista gli spazi che un tempo le appartenevano (upupa, picchio, ghiandaia, gufi ed altri grandi rapaci sorvolano indisturbati) le litologie dei rilievi continuano a stupire con dolomie grigie, calcari scuri che gradualmente salendo le cime diventano più chiari e bianchi.
Iter di accatastamento
I tecnici Forestas hanno apprezzato il progetto, richiesto alcuni chiarimenti ed integrazioni documentali che permetteranno di aprire il fascicolo di pre-accatastamento per l'inserimento, secondo il nuovo regolamento tecnico regionale, nella Rete Escursionistica della Sardegna. Se tutto andrà per il meglio, potrebbero bastare pochi mesi per completare l'inserimento, e così i sentieri saranno numerati, classificati a standard CAI e dotati di segnaletica regionale.