Nelle scorse settimane è stato approvato e sarà finanziato dall'Unione Europea il progetto LIFE (codice LIFE14 NAT/IT/000484) denominato Under Griffon Wings ("SOTTO LE ALI DEL GRIFONE"). Si tratta di una serie di importanti azioni per la conservazione dell’avvoltoio grifone (Gyps fulvus) in Sardegna.
L'impegno dell'Ente Foreste e degli altri partner
Per il prossimo quinquennio (2015-2020) gli esperti faunisti dell'Ente Foreste lavoreranno con il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Sassari (capofila) ed insieme al Corpo Forestale ed il Comune di Bosa, nella conservazione di questo vulturide.
Il progetto
Presentato nell’ambito del programma LIFE 2014-2020 ha come obiettivo migliorare lo stato di conservazione del Grifone in Sardegna, rafforzando lo stato demografico di questa specie e mitigando le principali minacce che limitano la sopravvivenza della piccola popolazione sarda, localizzata prevalentemente nella costa di Bosa.
Sono previste una serie di azioni che verranno sviluppate nel quinquennio:
- Potenziamento della disponibilità alimentare nel territorio, che è uno dei cardini di questo progetto, per cui questa criticità sarà risolta grazie alla creazione di una rete di punti di alimentazione che garantiscano - oltre alla necessaria quantità - anche la salubrità tossicologica delle carcasse di cui gli avvoltoi si cibano; a tal fine, oltre ai due carnai previsti all'interno delle aree gestite dall'Ente Foreste (nell'area SIC ITB013044 “Capo Caccia” e ITB020041 “Entroterra e zona costiera tra Bosa, Capo Marrargiu e Porto Tangone), è prevista la creazione di una rete di "carnai aziendali" che verranno avviati con la collaborazione di allevatori e proprietari di terreni nell'areale del progetto;
- Lotta agli avvelenamenti sulla base di esperienze consolidate e già operanti in altri contesti europei ed italiani (ad esempio il progetto Life "ANTIDOTO" realizzato nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga) verrà attivato, a cura della Facoltà di Veterinaria di Sassari e del Corpo Forestale, un nucleo cinofilo antiveleno (NCA) che opererà nell'area del progetto.
- Sensibilizzazione e consapevolezza saranno curati quali aspetti fondanti della strategia per la conservazione di questa specie - saranno dedicate risorse ed energie alla capillare divulgazione di informazioni per far comprendere l'importanza del Grifone per l'ecosistema ed il pericolo ambientale legato all'uso delle esche avvelenate.
Altre collaborazioni internazionali
Per salvare l’unica popolazione sarda di avvoltoi grifoni (nonché l'unica "naturale" in Italia) dalla pericolosa situazione demografica è già attiva la collaborazione con la Fondazione internazionale VCF (Vulture Conservation Foundation) che in Europa si è già occupata della reintroduzione di vulturidi in diverse aree, come nel caso del Gipeto nell’arco alpino, dell’Avvoltoio monaco nelle Cevennes e nelle Baronnie francesi e dello stesso Grifone nell’area dei Balcani.
In particolare si prevede un programma di restocking (ripopolamento nell’area Bosa-Alghero) con 60 giovani individui provenienti dalla Spagna.
Sempre in stretta collaborazione con la VCF questi avvoltoi saranno costantemente osservati grazie al ricorso di tecnologia satellitare.
Il Centro recupero della fauna selvatica (CARFS) di Bonassai - gestito dall'Ente Foreste - svolgerà un ruolo centrale nella gestione del progetto, pertanto è previsto il potenziamento delle strutture e delle attrezzature destinate alla cura e riabilitazione dei grandi avvoltoi.
Fruizione Turistica
La buona gestione del flusso turistico nell’area del Grifone è di grande importanza, anche dal punto di vista della sensibilizzazione più generale.
Non si può ormai trascurare che questi maestosi avvoltoi costituiscono un forte attrattore naturale per la costa bosana, ed occorre sfruttare con positività anche questo elemento socio-economico per garantire la sopravvivenza della specie: per ciò si è previsto il progetto di una rete di sentieri che consentiranno ai visitatori la fruizione del territorio per vedere ed imparare a rispettare questi vulturidi, senza disturbi o interferenze in prossimità dei siti di nidificazione.
A tal fine nell’area saranno messi in opera pannelli informativi che spiegano al visitatore dove e come osservare gli animali e come comportarsi.