Sulla base delle passate esperienze di censimento condotte negli anni ’90 da Enea Beccu e Cecilia Fassò e, più recentemente (2008÷2012), da Luciano Cicognani e Franca Monti di ST.E.R.N.A. e da Mario Lucchesi del Corpo Forestale dello Stato, è stata sperimentata nel Servizio di Sassari una metodologia di censimento del cervo basata sulla rivisitazione della metodica fin qui utilizzata, messa a punto da Mazzarone per le Foreste Casentinesi. Le modifiche essenziali sono la raccolta dei dati (determinazione del numero di cervi bramenti) da postazioni predefinite, che in linea di massima non si sovrappongono, con l’uso di un automezzo, per gli spostamenti da una postazione ad un’altra, che viaggia a velocità bassa (10 - 20 Km/h) per arrecare il minimo disturbo agli animali. In tal modo, oltre a rispondere all’obiettivo preposto, ovvero la quantificazione del numero minimo di maschi riproduttivi, le attività di censimento vengono semplificate in considerazione del limitato utilizzo di personale formato e della reale disponibilità di automezzi nel periodo coincidente con l’A.I.B..
In particolare, la decisione di apportare, sperimentalmente, alcune significative modifiche alla metodologia fin qui seguita nel censimento del cervo è stata determinata da queste imprescindibili considerazioni:
1 - l’obiettivo primario del censimento è quantificare la consistenza minima accertata della frazione adulta maschile, indipendentemente dal numero e dalla frequenza di bramiti per maschio;
2 - la vastità e la morfologia del territorio da censire richiede un numero elevato di operatori e quindi il ricorso a personale, spesso, non sufficientemente adeguato al tipo di attività;
3 - la registrazione del bramito ogni minuto per tre ore (dalle h 21:00 alle h 24:00) e per molte direzioni aumenta il rischio di errori e può portare ad una sovrastima del numero dei cervi bramenti;
4 - il periodo del bramito coincide sempre con le attività della campagna A.I.B. e questo comporta la difficoltà di reperire il personale formato sul censimento al bramito e, spesso, i mezzi necessari agli spostamenti;
5 - un numero elevato di mezzi che percorrono le aree di bramito necessariamente provocano un disturbo, sebbene difficilmente quantificabile, nelle aree di riproduzione;
6 - la registrazione dei soli cervi bramenti consente sia una semplificazione nella raccolta dei dati che nella loro successiva elaborazione;
7 - la serie pluridecennale di dati raccolti con la metodologia ordinaria consente il confronto con quelli raccolti con la metodologia sperimentale.
Preliminarmente al censimento è stato individuato il percorso sulle piste forestali, quindi sono state definite le postazioni, scelte principalmente tra quelle già individuate per il censimento ordinario, in base alla non sovrapponibilità o limitata sovrapponibilità. Il transito tra una postazione e l'altra è avvenuto a velocità costante (10-20 Km/h); il tempo di ascolto di è stato di 5-7 minuti per postazione; le attività di censimento sono state realizzate in orario crepuscolare - notturno.
Nello specifico, sono state definite 18 postazioni, la cui distanza media tra loro era di 1.7 Km, e sono stati percorsi 25 Km di piste forestali. Il censimento è iniziato alle 18:45 ed è terminato alle 22:30 in entrambe le sessioni. Per verificare eventuali variazioni del numero di cervi bramenti in funzione dell’orario, il percorso è stato fatto a partire dall’ingresso a valle (lago Lerno) la prima serata e dall’ingresso principale del Presidio (Campu Onu) la seconda serata. Per ciascuna postazione è stata compilata una scheda tecnica su cui venivano registrati l’ora, i Km, le condizioni meteo, il numero di cervi bramenti e le direzioni dei bramiti.
Il censimento è stato effettuato il 17 ed il 24 settembre; è stata effettuata una sola ripetizione in quanto si è registrata una significativa diminuzione di cervi bramenti nella seconda sessione (24.09) e sono stati osservati gruppi di femmine con cerbiatti e femmine isolate al di fuori delle aree riproduttive. In data 28 settembre durante un tracking notturno, i censitori volontari hanno segnalato la quasi totale assenza di bramiti e un numero elevato di osservazioni di cervi, prevalentemente femmine con piccoli e giovani, lungo le piste forestali.
Nella tabella seguente si riportano i dati delle due sessioni di censimento.
In entrambe le sessioni, le condizioni climatiche erano favorevoli per cui riteniamo che il minor numero di cervi bramenti registrato nella seconda sessione (24.09) sia dovuto essenzialmente al progressivo scemare dell’attività riproduttiva. Tuttavia, il 24 settembre sono stati registrati ulteriori sei cervi non sentiti il 17 settembre. Dal totale di 66 maschi riproduttivi si è ricavata una popolazione minima stimata di 330 animali ed una densità di 13 individui su 100 ha (D= 12,94).
Considerando che nonostante si sia iniziato in orario crepuscolare non è stato possibile contattare visivamente i cervi, a causa della fitta vegetazione arborea ed arbustiva, si ritiene per il prossimo anno di iniziare il censimento col buio, dalle 20:30 alle 23:30.
In conclusione, la metodologia sperimentale ha dato ottimi risultati, infatti, i dati ottenuti sono coerenti con quelli raccolti nelle medesime postazioni negli ultimi censimenti (dal 2013 al 2016) attraverso la metodologia ordinaria. Per cui, si ritiene di utilizzare questo metodo speditivo anche nei prossimi anni, rimandando ad un censimento con il metodo canonico (Mazzarone et al. 1989, 1991), attraverso la triangolazione, in collaborazione con l’Università ed altri istituti di ricerca e gestione, ogni tre-cinque anni per un opportuno confronto periodico.
Il censimento è stato condotto dalla Dr.ssa Lidia Fleba, l’Imp. Tecn. Giovanni Satta e l’Op. Faunist. Atnonio Deliperi. Hanno collaborato nella prima serata il Dr. Marco Muzzeddu e i censitori volontari DD.rr. Ilaria Cossu, Salvatore Frau e Giuseppe Cannas.
Documenti correlati
- scheda di censimento
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Scheda sul cervo sardo
ST.E.R.N.A.
Censimento sperimentale cervo in bramito